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Impresa

17 settembre 2024

Denti allineati e palati allargati, Leone compie 90 anni e cresce negli Usa

Fatturato 2023 a 30 milioni di euro (+8%) per l’azienda fiorentina della famiglia Pozzi che ora investe in nuovi macchinari.

Silvia Pieraccini
Uno dei reparti di produzione della Leone spa

Uno dei reparti di produzione della Leone spa

Nel 1934 era l’oro il materiale di gran lunga più utilizzato nel settore dentale, ma non era facile da trovare. Fu così che Mario Pozzi, artigiano argentiere fiorentino, quando si sentì chiedere da un amico alcune capsule in acciaio per coprire i denti, intuì le potenzialità di questa lega alternativa all’oro e si specializzò nella realizzazione di viti e piccoli pezzi per denti proprio in acciaio.

Viti e espansori, un catalogo leader in Europa

Nasce da qui la fortuna della Leone spa di Sesto Fiorentino (Firenze), l’azienda diventata leader europea nei prodotti per implantologia e ortodonzia oggi guidata da Elena Pozzi, terza generazione (ma è già al lavoro la quarta generazione), che ha appena festeggiato 90 anni di attività con nuovi obiettivi di crescita, soprattutto all’estero. Tappa fondamentale del percorso di sviluppo sono stati gli anni Sessanta quando Alessandro, padre di Elena, “scoprì” il mercato dell’ortodonzia, ancora poco diffuso in Italia, cominciando a realizzare viti per spostare denti e espansori per allargare il palato dei bambini. Oggi l’espansore resta uno dei prodotti di punta dell’azienda (insieme con le viti in titanio per l’implantologia), che realizza tutto made in Italy e tutto nello stabilimento di Sesto Fiorentino, dove lavorano 200 persone. Da qualche anno produce anche – attraverso la startup Digital Service Leone – gli allineatori ortodontici (le “mascherine”) che tanta diffusione stanno avendo per raddrizzare anche i denti degli adulti.

Elena Pozzi, amministratore unico Leone

Fatturato a 30 milioni di euro nel 2023

Nel 2023 l’azienda ha fatturato 30 milioni di euro, in crescita dell’8% sull’anno precedente, con un margine operativo lordo (ebitda) del 17%, cresciuto di due punti. Quest’anno la stima è di replicare la percentuale di crescita grazie soprattutto ai mercati esteri, aperti da Mario Pozzi e proseguiti dagli eredi (nel 1973 l’azienda aveva già un catalogo in cinque lingue): “Oggi esportiamo in 105 Paesi – spiega Elena Pozzi, amministratore unico – e l’export rappresenta il 60% del nostro fatturato. I Paesi di sbocco principali sono Stati Uniti e Francia, in ciascuno dei quali abbiamo una filiale, e Spagna”. In Usa, in particolare, Leone sta costruendo un nuovo magazzino da mille metri quadrati, a un’ora di distanza da Los Angeles, per sviluppare un reparto di confezionamento e velocizzare le consegne replicando quanto avviene a Sesto Fiorentino, dove i prodotti vengono spediti il giorno stesso in cui arriva l’ordine.

La formazione ai dentisti è strategica

Leone – dal nome dell’animale che il fondatore Mario Pozzi impresse su un cilindro in acciaio che serviva per realizzare le capsule – ha avviato fin dagli anni Ottanta anche un’attività di formazione attraverso l’Istituto Studi Odontoiatrici, che diffonde la cultura ortodontica a medici, laboratori odontotecnici e distributori, ospitati in azienda per partecipare ai corsi (frequentati da tremila persone all’anno) e conoscere macchinari (alcuni sono progettati internamente) e prodotti. “Il prossimo anno investiremo un milione di euro in nuove macchine – aggiunge Elena Pozzi – abbiamo 86 brevetti attivi e continuiamo a investire nell’ortodonzia digitale che si innesta su un lavoro come il nostro che è in gran parte artigianale”.

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Silvia Pieraccini

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