Antonio De Matteis (detto Totò), 59 anni, amministratore delegato dell’azienda di abbigliamento sartoriale Kiton di Napoli e nipote del fondatore Ciro Paone (scomparso nel 2021), è il nuovo presidente di Pitti Immagine, la società fiorentina che organizza le fiere della moda (Pitti Uomo, Pitti Filati e Pitti Bimbo) e che negli anni si è allargata ai profumi (col salone Fragranze), all’agroalimentare di qualità (con la rassegna Taste) e, da ultimo, a libri e danza. De Matteis è stato nominato dall’assemblea dei soci su indicazione del consiglio di amministrazione del Centro di Firenze per la moda italiana (Cfmi) presieduto da Antonella Mansi, che è la holding di controllo.
Un cda (quasi) tutto nuovo
Profondamente rinnovato anche il cda di Pitti Immagine (11 membri) per il triennio 2023-2026: il criterio generale indicato dalla presidente Cfmi Mansi – che resta vicepresidente di Pitti Immagine – è stato quello di privilegiare nomi che fossero imprenditori-espositori delle fiere, e che dunque potessero dare un contributo concreto alla gestione del business, fortemente toccato dalla pandemia. Si spiega così l’arrivo di Giovanni Basagni, patron dell’azienda aretina di moda junior Miniconf; Stefano Borsini, general manager dell’azienda pratese di filati Manifattura Igea; Ercole Botto Poala, amministratore delegato della Tessitura Successori Reda e presidente di Confindustria Moda; Marco Landi, titolare dell’azienda empolese di abbigliamento Landi e presidente di Federmoda-Cna; Lorenzo Nencini, amministratore delegato di Incom che produce su licenza il marchio U.S. Polo Assn; Marco Palmieri, presidente dell’azienda di pelletteria Piquadro che ha comprato anche il marchio toscano The Bridge; Niccolò Moschini, direttore corporate Comunicazione e relazioni istituzionali Kering Italia (il gruppo francese cui appartengono due marchi fiorentini come Gucci e Ginori) e vicepresidente di Confindustria Firenze.
Le uniche conferme in cda – oltre alla vicepresidente Mansi – sono Niccolò Ricci, amministratore delegato dell’azienda fiorentina di moda uomo Stefano Ricci; e Raffaello Napoleone, a cui ora saranno riconfermate le deleghe di amministratore. Il collegio sindacale è presieduto da Massimo Bianchi con Deborah Sassorossi e Guido Ceron.
Il mare in cui navigano le fiere è ancora tempestoso
Cfmi ha ringraziato il presidente uscente Claudio Marenzi e i consiglieri uscenti di Pitti Immagine (Franco Baccani, Andrea Cavicchi, Elisa Corghi, Micaela le Divelec Lemmi, Niccolò Manetti e Carlo Piacenza) per il lavoro svolto nel corso del mandato, “durante il quale – spiega un comunicato – l’azienda ha prima resistito alla gravissima crisi da Covid, e poi ha rilanciato le attività fieristiche pur in presenza delle ulteriori difficoltà collegate alla guerra in Ucraina e al contesto recessivo”. Le difficoltà però non sono finite, perché all’orizzonte ci sono incertezze sui mercati internazionali e anche i lavori di ristrutturazione della Fortezza da Basso, la sede espositiva, che dovranno conciliarsi con lo svolgimento delle fiere. “Massima attenzione andrà data all’acquisizione di competenze specifiche e alla ricerca di modelli organizzativi innovativi e coerenti con le sfide che attendono la società”, afferma la società. Fare i saloni come in passato non è più possibile: la grande sfida del “nuovo” Pitti sarà proprio quella di inventare format nuovi e coinvolgenti.
La filiera della moda rappresentata su scala nazionale
“Il nuovo cda di Pitti Immagine conferma un impianto a forte impronta imprenditoriale – sottolinea Antonella Mansi – ed è costruito col criterio di dare rappresentanza qualificata e su scala nazionale alla filiera della moda, che rappresenta tuttora il core business della società. In questo percorso c’è stata grande collaborazione e piena sintonia con Smi, che ha ribadito la fiducia nei saloni Pitti per lo sviluppo delle politiche commerciali del settore moda. Il cda è composto da personalità di esperienza e cultura tali da affiancare utilmente la struttura aziendale anche per lo sviluppo dei saloni dedicati ai settori del cibo, dei profumi, dell’editoria e dei nuovi stili di vita, in una logica di diversificazione e di allungamento della stagione fieristica”. Proprio la necessità di non “rinchiudersi” nella dimensione fiorentina, ha guidato verso la scelta di un presidente esterno alla città, come Pitti ha sempre avuto: in un primo momento si era pensato ad Alfonso Dolce, amministratore delegato della Dolce e Gabbana.
Silvia Pieraccini