Crescono di oltre il 25% in un anno le assunzioni programmate dalle imprese della Toscana nel periodo fra maggio e luglio: secondo i dati Excelsior di Unioncamere Toscana, sono previste complessivamente 112.810 entrate, contro le 89.250 dello stesso periodo del 2021, con un balzo del 25,7%. Nella sola città metropolitana di Firenze le assunzioni previste sono 32.810, il 21% in più rispetto all’ultimo anno pre-Covid, il 2019.
I settori che “tirano” di più in valore assoluto sono quelli dei servizi. Alloggio, ristorazione e servizi turistici in genere assorbiranno 28.270 lavoratori (25,2% del totale), mentre i servizi alle persone ne assorbiranno 20.550 (18,2%), e i servizi alle imprese 18.270 (16,2%). Il commercio in senso stretto cerca 13.970 addetti (12,4%), mentre nel manifatturiero il settore che assorbirà più lavoratori è il tessile-abbigliamento-calzature (5.050 addetti, 4,5%).
Più di una figura su tre è difficile da trovare
I profili più ricercati per le assunzioni, fra maggio e luglio, sono quelli relativi a professioni del terziario (34%), a operai specializzati e conduttori di impianti (20%), e a dirigenti, specialisti e tecnici (15%), con un 22% rappresentato da profili generici. Ma in 38 casi su 100, avverte Unioncamere, le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Per quanto riguarda il solo mese di maggio, il 59% delle assunzioni previste sarà effettuato con lo strumento del contratto a tempo determinato, contro il 15% del tempo indeterminato, mentre il 10% delle entrate sarà con contratti di somministrazione.
A Firenze questa dinamica dei rapporti di lavoro è ancora più evidente: i contratti a termine rappresentano il 68,2% del totale delle entrate, e sono in forte aumento anche le forme di somministrazione: dal 6,5% al 14,7% negli ultimi sei mesi. “L’incremento di queste forme di lavoro – spiega Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze – è finalizzato alla ricostituzione dello stock di contratti a termine che era stato svuotato durante la recessione pandemica. Si tratta inoltre di una ripresa fisiologica di questo tipo di contratti, considerata l’incertezza che caratterizza il periodo”.
“La scuola segua i cambiamenti del mercato del lavoro”
Per Salvini, su un piano più generale, “il mercato del lavoro è cambiato in questi ultimi, difficili due anni. La richiesta di competenze digitali e green si è dilatata e ormai riguarda trasversalmente un po’ tutti i settori, dalla salute al benessere, dalla mobilità alla logistica, così come è aumentata la domanda di tecnici, specialisti ed esperti in discipline informatiche. A queste tendenze in atto si è aggiunta una drammatica carenza di personale nei comparti del turismo e della ristorazione. E’ importante che la scuola segua i cambiamenti del mercato del lavoro, per aiutare i giovani a orientarsi, e sostenere la crescita delle imprese e il rafforzamento dell’economia nei prossimi anni”.