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19 aprile 2022

Cafaggiolo, resort in attesa da 14 anni. Ora un gruppo di lavoro

La Regione cerca di sbloccare l’investimento della famiglia Lowenstein nella tenuta medicea del Mugello. Ma spunta pure la Via.

Silvia Pieraccini
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Rischia di diventare un labirinto senza via d’uscita il progetto turistico-ricettivo in Mugello della famiglia argentina Lowenstein, proprietaria di un impero immobiliare negli Usa (la Lionstone Investments), che nel 2008 ha acquistato uno dei più antichi possedimenti dei Medici, la tenuta di Cafaggiolo formata dalla villa-castello patrimonio Unesco (in stato di abbandono), case coloniche, annessi agricoli e 385 ettari di boschi e prati, saliti negli anni, con successivi acquisti, a 620 ettari. Il sogno di Alfredo Lowenstein è di trasformare il complesso immobiliare in un resort di lusso dotato di centro sportivo (tra cui il gioco del polo), culturale e fieristico e di attività agricole (tra cui i vigneti di Pinot nero). L’investimento previsto è di circa 170 milioni di euro.

Tutti d’accordo sul progetto, ma l’ostacolo resta la strada 65

Tutte le istituzioni sono d’accordo sul fatto che il progetto porti valore, sviluppo e posti di lavoro al territorio, ma il nodo irrisolto, nei 14 anni trascorsi dall’acquisto, è sempre stato lo spostamento della strada 65, prima regionale e poi diventata (a sorpresa) statale, che corre proprio davanti alla villa medicea, oscurandone la bellezza. Protocolli d’intesa (nel 2011, 2012 e 2014), cronoprogrammi (2016), accordi per progettare la variante alla strada (2018), non sono serviti a superare l’ostacolo, azione che la proprietà considera essenziale per cominciare i lavori.

Un gruppo di lavoro ridefinirà le procedure

Ora, per cercare di sciogliere il nodo della strada, la Regione ha deciso la nascita di un nucleo permanente formato da rappresentanti della stessa Regione, dai Comuni di Scarperia e Barberino su cui si estende la tenuta, e dalla Cafaggiolo srl, nucleo che avrà il compito (di nuovo) di individuare le procedure e le autorizzazioni (urbanistiche, edilizie e ambientali) necessarie per attuare il progetto e di adeguare la tempistica e le scadenze. Lowenstein (che ha comprato anche l’ex Scuola di Sanità militare sopra Ponte Vecchio a Firenze, anch’essa destinata a resort) si è impegnato ad accollarsi il costo dei lavori di spostamento della strada, negli anni scorsi stimato in nove milioni di euro.

Servirà la ‘Via’ sia per il resort che per la strada

Il nucleo permanente è previsto da un nuovo protocollo d’intesa, firmato oggi, 19 aprile, dal presidente della Regione, Eugenio Giani con gli enti locali e lo stesso Alfredo Lowenstein che dice: “Vogliamo realizzare una destinazione di eccellenza che metta insieme storia, cultura, sport e benessere, e che sia un polo di sviluppo per l’intero Mugello”. Quando potranno partire i lavori, però, nessuno lo sa. Le varianti urbanistiche sono già state approvate dai Comuni di Scarperia e Barberino, ma nel maggio scorso la Regione ha chiarito che “sia l’intervento di trasformazione turistico-ricettiva sia la modifica del tracciato della strada SS 65 sono soggetti a verifica di assoggettabilità a valutazione impatto ambientale, secondo le modalità prevista dalla normativa vigente (D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche)”.

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Silvia Pieraccini

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