Ma il Brunello di Montalcino nel 2022 è andato bene o male sul mercato? I dati dell’associazione Avito (che riunisce i consorzi dei vini toscani Dop e Igp, quindi anche quello del Brunello) sugli ettolitri imbottigliati, dedotti dalle fascette di Stato rilasciate dai consorzi per essere apposte sul collo delle bottiglie, segnano per il Brunello -14% rispetto al 2021, fermandosi a 73.418 ettolitri. Si tratta dunque di un dato quantitativo, tradizionalmente utilizzato per stimare l’andamento del mercato e coerente col fatto che nel 2022 è andata in commercio l’annata 2017, che aveva una dotazione inferiore del 15% rispetto a quella precedente.
Il consorzio fa un’indagine a campione
Secondo il consorzio del Brunello di Montalcino, però, le cose stanno in modo diverso : le bottiglie vendute nel 2022 – afferma un comunicato – sono aumentate del 7% in volume (mentre il valore ha segnato +18%). Il dato deriva dall’Osservatorio Prezzi della denominazione che rileva le vendite interpellando un campione omogeneo di imprese sul territorio, che rappresenta il 28% della capacità produttiva. Secondo questo campione, nel 2022 c’è stato “un significativo aumento del prezzo medio” e una performance positiva in quasi tutti i mercati esteri e in quello italiano (dove i volumi sono cresciuti del 19% e il valore del 27%). Complessivamente nel 2022 – precisa il comunicato del consorzio – è stato commercializzato il 94% dell’annata 2017, mentre la Riserva 2016 di Brunello è andata sold out.
Due dati incongruenti
Dunque secondo Avito nel 2022 il Brunello imbottigliato (e dunque pronto per la vendita) si è contratto del 14%, mentre secondo il consorzio del Brunello le bottiglie vendute sono aumentate del 7%. Pur considerando il fatto che nel primo caso si parla di fascette rilasciate, mentre nel secondo caso si parla di bottiglie realmente vendute, è evidente che i due dati (-14% e +7%) non possono stare insieme. Nelle settimane scorse la Regione Toscana ha annunciato la nascita di un sistema di rilevazione (MoViTo) degli andamenti produttivi e di mercato di sette consorzi vinicoli, tra cui il Brunello di Montalcino: chissà se sarà la volta buona per capire, davvero, come vanno le vendite.
Silvia Pieraccini