Il varo dello yacht B.Yond 37 metri al cantiere Benetti di Livorno il 4 luglio scorso
I distretti toscani (che al 70% operano nel settore moda) vanno bene o male in questa fase caratterizzata da aumento dei costi energetici e logistici e scarsità di materie prime? La risposta – anche guardando l’andamento dell’export del primo trimestre 2022 analizzato nel Monitor distretti di Intesa Sanpaolo, diffuso oggi 21 luglio – non è uguale per tutti. E, soprattutto, è complicata dall’aumento dei prezzi alla produzione, che ha portato a un aumento dei listini di vendita (ma, nella maggior parte dei casi, non dei margini delle aziende).
L’export aumenta (anche) perché sono aumentati i prezzi
Tenendo conto di queste difficoltà d’analisi, i ricercatori di Intesa Sanpaolo rilevano comunque una crescita dell’export distrettuale nel primo trimestre: a prezzi correnti l’aumento delle vendite all’estero dei distretti toscani è del 23% sul primo trimestre 2021 (un miliardo di euro in più) e del 20% sul primo trimestre 2019, quello pre-Covid; a prezzi costanti la crescita sul 2021 va depurata di almeno 10 punti. In ogni caso, i distretti hanno trainato l’export regionale, che nel primo trimestre 2022, come indicato dall’Istat il 10 giugno scorso, è salito dell’11,8% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a fronte di una media nazionale del +22,9%.
La nautica corre più di tutti
I distretti che hanno segnato le migliori performance estere sono la nautica di Viareggio (+205% sullo stesso periodo 2021 e +512% sul gennaio-marzo 2019); la carta (+53% e +35%) e le macchine per la carta (+54% e +19%) di Lucca; il tessile-abbigliamento di Prato (+46% e +16%) e i gioielli di Arezzo (+31% e +38%). Bene anche la pelletteria e calzature di Firenze (+17% e +13%), che è il primo distretto toscano per export (6,3 miliardi nel 2021).
Il sistema moda è tornato ai livelli pre-Covid
Nel complesso il sistema moda nel primo trimestre dell’anno ha superato del 14% i valori dell’export pre-Covid, ma i distretti della concia di Santa Croce, del tessile-abbigliamento di Arezzo, della pelletteria e calzature di Arezzo, e delle calzature di Lucca e di Lamporecchio sono ancora sotto i livelli pre-pandemia. Sotto i livelli pre-Covid è anche il distretto del marmo di Carrara, che comunque segna +20% rispetto al primo trimestre 2021.
Svizzera e Stati Uniti si confermano i primi mercati di sbocco. “Lo scenario rimane condizionato da una forte complessità e incertezza – scrive l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo – oltre alle tensioni geopolitiche il contesto competitivo è influenzato da spinte inflazionistiche, crisi energetica e carenza di materie prime”.
Banca Intesa ha erogato 800 milioni di finanziamenti alle imprese toscane nel primo semestre
“Da inizio anno il nostro Gruppo ha sostenuto le imprese toscane con oltre 800 milioni di erogazioni a medio-lungo termine – afferma il direttore Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, Tito Nocentini – oggi, di fronte all’aumento dei costi di materie prime e energia, è necessario sostenere innanzitutto la riqualificazione energetica”.
Silvia Pieraccini