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11 marzo 2022

Costi boom di materiali e energia, l’edilizia soffre

Ance lancia l’allarme: “Subito misure per calmierare i prezzi, o i cantieri del Pnrr si fermeranno”.

A lezione di edilizia

A lezione di edilizia

Compensare i costi per i materiali in edilizia – la cui reperibilità si sta gravemente complicando – e i costi dell’energia per le imprese, “altrimenti i cantieri del Pnrr anche per carenza di materie di prime si fermeranno tutti”. Questo l’allarme lanciato dal presidente di Ance Toscana, Stefano Frangerini, alla luce del peggioramento delle condizioni del mercato delle costruzioni delle ultime settimane, che sta già portando alcune imprese a chiudere i cantieri per l’impossibilità di proseguire i lavori.

Materiali irreperibili, trasporti in difficoltà

“Occorrono subito misure per calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese”, afferma Frangerini, che si unisce all’appello lanciato da Ance a livello nazionale. Negli ultimi giorni, spiega l’associazione, i prezzi dei materiali di costruzione che già erano pressoché raddoppiati nel 2021, sono ulteriormente schizzati. “In particolare – osserva – risultano ormai praticamente irreperibili se non a costi insostenibili bitume, acciaio e alluminio. A peggiorare ulteriormente le cose il macroscopico rialzo di gas e carburante che sta mettendo in ulteriore difficoltà i trasporti e la gestione delle consegne”.

Secondo il presidente di Ance Firenze Pierluigi Banchetti “ad essere a rischio per altro sono sia le grandi opere, come i lavori autostradali e la realizzazione delle nuove linee tramviarie, così come i piccoli interventi, soprattutto dove c’è movimento terra e impiego di macchine energivore”. La preoccupazione “è che il settore debba fermarsi – aggiunge – proprio quando con i bonus e il Pnrr si intravedeva la possibilità di un concreto rilancio dell’attività e quindi anche dell’occupazione”.

Rinnovato il Contratto regionale degli edili artigiani

Se i costi dei materiali e dell’energia zavorrano l’attività edilizia, buone notizie arrivano invece dal fronte del lavoro: associazioni datoriali e sindacati della Toscana hanno sottoscritto il rinnovo del Contratto regionale degli edili artigiani, a beneficio di circa 16mila lavoratori del settore che registra un +25% degli addetti (nelle aziende artigiane) rispetto al 2015, +14% di imprese e un +31% di massa salari denunciata alle casse edili. Le novità, dichiarano i presidenti regionali di Cna Costruzioni e Confartigianato Edilizia Giuseppe Comanzo e Stefano Crestini, “non fanno che valorizzare ulteriormente il sistema edile artigiano con l’introduzione di premialità importanti per imprese e imprenditori, alcune delle quali di forte impatto e innovazione sul panorama regionale”.

Il nuovo contratto prevede l’introduzione di giornate di permesso retribuito in caso di nascita o adozione dei figli e integrando fino al 70% i congedi facoltativi di maternità e paternità; percorsi premianti per le imprese che rispettano le regole e i contratti e che hanno maggiore attenzione alla sicurezza, sostegni economici a chi assume giovani dai corsi di formazione; una nuova forma di sostegno integrativo alle famiglie, in fase sperimentale, riguardante il congedo parentale riservato agli addetti delle aziende artigiane. Viene rafforzato il Comitato Paritetico regionale, e si punta a combattere il dumping contrattuale col supporto delle nuove norme nazionali su congruità e applicazione del Contratto nazionale dell’edilizia nei cantieri.

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