Impiegare 5.500 dipendenti in Toscana, nei tre stabilimenti di Firenze, Massa e Avenza di Carrara, è per la multinazionale americana dell’oil&gas Baker Hughes-Nuovo Pignone una grande reponsabilità nel caso di emergenze che dovessero verificarsi per cause naturali o antropiche, come alluvioni, terremoti, incendi o esplosioni. Anche perché ai 5.500 dipendenti ogni giorno negli stabilimenti si aggiungono decine di visitatori e lavoratori di ditte esterne. In caso di calamità, occorre essere pronti.
Un protocollo d’intesa da firmare con la Regione
Per questo Baker Hughes ha deciso di elaborare un piano di emergenza per i tre stabilimenti toscani insieme con la Protezione civile regionale, piano che sarà oggetto di un protocollo d’intesa che sarà firmato con la Regione nelle prossime settimane. “La Regione Toscana e Baker Hughes nel rispetto delle rispettive competenze – afferma l’intesa – condividono lo scopo di definire gli interventi e la struttura organizzativa necessaria per fronteggiare gli eventi calamitosi, concordando modalità operative da attivare in caso di emergenza”.
Scambio di informazioni sulle misure di prevenzione e protezione
L’intesa detterà, in particolare, le “modalità di interscambio di informazioni relative alle misure di prevenzione, preparazione, auto-protezione e supporto nella risposta alle emergenze per cause naturali e antropiche – funzionali a realizzare la massima sinergia delle attività svolte ciascuno secondo le proprie competenze in caso di emergenza – oltre che dei programmi di attività formativa d’interesse comune”.
Silvia Pieraccini