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Territorio

19 febbraio 2025

Avanti con gli scavi per la Tav a Firenze, Rfi conferma l’obiettivo 2028

Sopralluogo al cantiere della stazione Foster: poche segnalazioni raccolte fin qui per i danni (lievi) agli edifici soprastanti.

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Fine lavori 2028 per il nodo Tav di Firenze: la previsione già nota è confermata da Rfi, mentre vanno avanti i lavori di scavo nel cantiere della stazione Foster. Le due frese Tbm, denominate Iris e Marika, hanno scavato rispettivamente 1.680 metri e 670 metri sotto la città, per un totale di quasi due chilometri e mezzo: nel 2026 dovrebbero “incontrarsi” nell’area che ospiterà la stazione Foster, oggi un camerone di 450 metri di lunghezza e 50 metri di larghezza profondo 15 metri – ma dovrà arrivare a 25 metri.

Lavori per la Foster, in corso i getti dei solai

Per la realizzazione della Foster “ora sono in corso le fasi più importanti, i getti dei solai, delle strutture intermedie”, ha spiegato Fabrizio Rocca, responsabile dei progetti su Firenze per la direzione investimenti di Rfi, impegnato oggi in un sopralluogo al cantiere della Foster insieme a Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, e all’assessore alle infrastrutture, Stefano Baccelli. “Sono delle strutture imponenti che richiedono tempi di lavorazione molto lunghi. La parte dello scavo è la parte sostanzialmente più rapida rispetto a tutta l’esecuzione complessiva della stazione”. Nei prossimi mesi, ha aggiunto il rappresentante di Rfi, “procederemo con lo scavo e completeremo il solettone di fondo all’interno del quale poi transiteranno le due Tbm”.

“L’Alta velocità rivoluzionerà Firenze”, ha affermato Giani, sottolineando che “”i lavori stanno procedendo bene”, e che oltre al lavoro di scavo delle Tbm “si stanno facendo tutti i lavori idraulici: il Mugnone che è andato in piena un mese fa, senza i lavori di risagomatura e il raddoppio della sua platea probabilmente avrebbe dato dei problemi”. Inoltre, ha concluso, “il terzo livello di impegno è portare le terre di scavo a Cavriglia, dove serve per mitigare gli effetti delle miniere di lignite che furono chiuse nel 1994. Anche gli stessi conci, ovvero i rivestimenti delle gallerie, vengono fatti in Toscana a Lucignano”.

Trenta segnalazioni per danni (lievi) alle case

Con gli scavi del passante Tav di Firenze, ha spiegato Rocca, “ci sono state delle segnalazioni non rilevanti”, per danni alle case, “quindi parliamo di cavillature, non di problematiche strutturali importanti, quindi cavillature, segnalazioni legate a intonaci che si sono fessurati, e che poi ovviamente adesso a completamento delle fasi di transito affronteremo per la risoluzione di queste criticità che si sono manifestate”. Nel complesso, si tratta di una trentina di segnalazioni a fronte degli oltre 2.500 immobili che sono stati interessati dalla prima fase di lavorazioni”. Tali segnalazioni, ha concluso Rocca, si sono rivelate “sostanzialmente rientranti nelle previsioni di quelle che erano le ipotesi di danno, inteso come cavillature e fessurazioni, che ci aspettavamo dal passaggio delle due macchine”. (lt)

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