La Regione Toscana prova a rilanciare la battaglia per l’autonomia differenziata: una questione al centro dell’evento che si è svolto a Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, per celebrare le prime elezioni che si svolsero il 7 ed 8 giugno 1970, ospite d’onore la ministra Mariastella Gelmini. “Stiamo definendo i contenuti della legge quadro – ha ricordato quest’ultima -, quindi noi ci auguriamo che prima del termine della legislatura ci sia la possibilità di approvare questo testo in Consiglio dei ministri e poi di portarlo all’esame del Parlamento”.
Il testo della legge, ha detto Gelmini, “ribadisce e conferma i principi costituzionali, unitamente ai Livelli essenziali di prestazione, perché è chiaro che l’autonomia non solo non deve aumentare i divari e le diseguaglianze, ma deve contribuire a ridurre le diseguaglianze”. La legge quadro prevederà dunque “che l’autonomia non potrà essere data – ha osservato la ministra – per quelle materie e funzioni già definite tali, sebbene possa anche essere l’occasione per dare nuovo impulso al loro processo di definizione assieme ai relativi costi e ai fabbisogni standard”. Gelmini ha sottolineato che “verrà monitorato l’andamento di queste competenze che verranno trasferite”, e che “sulla base dell’andamento dei risultati raggiunti verrà confermato o meno il percorso di autonomia”.
Obiettivo beni culturali, energia e governo del territorio
Per il governatore Eugenio Giani, che ha partecipato al convegno con Gelmini e con l’ex presidente Vannino Chiti, “non tutte le Regioni sono uguali, e ci sono caratteristiche e peculiarità che con una maggiore autonomia possono essere meglio valorizzate”. Tra le materie di interesse per la Toscana per l’autonomia differenziata, ha evidenziato il presidente della Regione, ci sono la promozione dei beni culturali, l’energia – con particolare riferimento alla geotermia – e il governo del territorio, “per difendere lo sviluppo sostenibile, e dare gambe all’attuazione anche del Pnrr”.
Proprio in tema di Pnrr, Gelmini domani a Roma parteciperà alla cerimonia di firma dei primi protocolli di intesa con sei Regioni per l’avvio dei progetti bandiera del Piano nazionale di ripresa e resilienza, cerimonia presieduta dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Tuttavia la Toscana non è in questo pacchetto di Regioni, composto da Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Umbria, Puglia, Basilicata.