Quali interventi mette a rischio, in Toscana, la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) proposta dal Governo alla Commissione europea il 7 agosto scorso, e ora in fase di negoziazione? L’analisi appena fatta dall’associazione dei costruttori Ance Toscana, in un report del centro studi, indica in Campania, Sicilia e Lombardia le regioni più penalizzate dalla revisione.
Gli interventi che potrebbero ‘saltare’
La Toscana vede a rischio definanziamento 1.595 interventi, per un totale di 920,5 milioni di euro, di cui 634 di fondi Pnrr (il resto sono cofinanziamenti). Larghissima parte dei progetti a rischio (più dell’86%, pari a 1.378 per un totale di 236 milioni di euro) fa parte della misura “resilienza, valorizzazione del territorio e efficienza energetica dei Comuni” ed è di importo contenuto: 825 interventi sono sotto i 100mila euro (e tra questi la maggior parte è addirittura sotto i 10mila euro); 521 sono tra 100mila euro e 1 milione; 32 progetti sono sopra 1 milione di euro.
Rigenerazione urbana e piani urbani integrati valgono di più
Il restante 14% degli interventi a rischio riguarda progetti di rigenerazione urbana per ridurre emarginazione e degrado sociale (199 opere, per un totale di 371,7 milioni) e piani urbani integrati (18 progetti per un totale di 312,4 milioni): in questi casi si tratta dunque di pochi progetti, ma di importi più alti. A differenza di quanto si era detto nei mesi scorsi, Ance Toscana non segnala il definanziamento di progetti relativi alla difesa del suolo e alle misure di mitigazione ambientale sui cambiamenti climatici.
Firenze la più penalizzata
Metà degli importi a rischio definanziamento sono situati nel territorio fiorentino (449,3 milioni di finanziamenti totali su 920,5), seguiti da Lucca (87 milioni), Arezzo (68,3 milioni) e Pisa (65,3 milioni).
Il Pnrr in Toscana
Secondo quanto affermato dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il 26 ottobre scorso, le risorse assegnate alla Toscana col Pnrr e col Pnc (il Piano nazionale per gli investimenti complementari) al momento sono quasi 13 miliardi di euro (8,2 miliardi diretti e il resto cofinanziamenti, compresi gli interventi strategici nazionali su porti e ferrovie che hanno un impatto sulla regione), divisi su 12.208 progetti. Ma il conto è in divenire e potrebbe aumentare. A oggi l’85% dei lavori pubblici è partito e il 40% è già concluso. Sia Giani che i Comuni toscani, per bocca del presidente Anci Matteo Biffoni, stanno protestando da tempo contro i tagli annunciati, chiedendo che il Parlamento chiarisca al più presto la situazione.
Silvia Pieraccini