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05 gennaio 2024

Alluvione in Toscana, per i rifiuti delle imprese non è ancora finita

Oltre 270 richieste di rimozione, 110 pratiche chiuse. Alia ha messo a budget 24 milioni e chiede un rimborso al governo.

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L’emergenza rifiuti causata dall’alluvione in Toscana dei primi di novembre è terminata, ma per le imprese la questione non si è ancora esaurita. Alia Multiutility, facendo il punto della situazione, ha reso noto che in tutto sono state oltre le 270 richieste di rimozione rifiuti provenienti dalle aziende dei distretti industriali e artigianali coinvolti dall’alluvione: e soltanto 110 pratiche sono già state chiuse, per un totale di circa 3.500 tonnellate di rifiuti rimossi.

In poco più di un mese di lavoro, con picchi quotidiani di oltre 230 squadre e 160 mezzi impegnati sul campo, Alia è riuscita a eliminare da strade, garage, cantine e piazzali industriali circa 80.000 tonnellate di materiale alluvionale costituito da rifiuti, fanghi e terre. Più di 35.000 tonnellate di rifiuti provenienti dalle utenze domestiche sono state rimosse, e sono stati oltre 102.000 gli abitanti coinvolti fra Campi Bisenzio, i comuni della provincia pratese e della piana pistoiese e alcune realtà dell’Empolese.

Tra Capalle e Montale c’è ancora lavoro da fare

Nella gestione dei rifiuti alluvionali delle imprese, qualificati come speciali e da trattare con procedure che ne garantiscano la tracciabilità, secondo Alia i territori di Prato, Quarrata, Agliana, Carmignano, Poggio a Caiano, Cantagallo, Vernio e Fucecchio possono oggi considerarsi fuori dall’emergenza. Continua, invece, il lavoro sui territori di Campi Bisenzio (in particolare la zona industriale di Capalle), Montemurlo e Vaiano. Discorso a parte per Montale dove l’intervento è iniziato più tardi perché l’area nei pressi del torrente Agna è stata a lungo inaccessibile.

Nel comune fra Prato e Pistoia la situazione più delicata, da questo punto di vista, riguarda un ristretto numero di aziende, tutte racchiuse in circa 10 ettari di terreno nei pressi dell’Agna, che ha invaso la zona industriale cambiando il proprio corso naturale dopo la rottura degli argini. Tale evento ha rovesciato in uno spazio ristretto circa 30/40.000 metri cubi di detriti del fiume cui si sono sommati i materiali presenti nelle aziende trascinati via dalla forza dell’alluvione. A circa un mese dalla partenza dell’attività a Montale, Alia ha rimosso circa 500 tonnellate di rifiuti speciali e terminerà questa parte del lavoro entro fine mese. Sono state, inoltre, raccolte 6.500 tonnellate di rifiuti urbani mescolati con fango e indistinguibili che rappresentano circa il 50% dei materiali da asportare tenendo conto che alcune aziende stanno ancora ripulendo i magazzini. Su questo fronte Alia immagina di concludere l’attività entro la metà del mese corrente, salvo imprevisti.

Alia chiede un rimborso al governo: 24 milioni spesi

La cifra messa a budget da Alia per sostenere gli interventi di questa situazione straordinaria per i rifiuti in Toscana legata all’alluvione ammonta a circa 24 milioni di euro: un onere che l’azienda ritiene di non poter sostenere da sola. “Abbiamo agito prontamente e generosamente – afferma il presidente Lorenzo Perra – per aiutare la Toscana in un momento di estrema necessità. Adesso chiediamo al governo di riconoscere il nostro impegno e di rimborsare i fondi investiti, in modo che sia per noi possibile continuare a svolgere il nostro ruolo di servizio pubblico in modo efficace e soprattutto sostenibile”. (lt)

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