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25 settembre 2025

Agci chiede un ‘piano Marshall’ per la Toscana, Confesercenti vede i candidati

Nei tempi compressi della campagna elettorale per le elezioni regionali 2025 in Toscana le associazioni di categoria di affrettano a presentare le proprie liste di richieste ai candidati a presidente della Regione, che fanno il giro delle sedi per rispondere alle domande dei rappresentanti territoriali. Se Confesercenti chiede quindi “una Toscana più forte, più giusta, […]

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Nei tempi compressi della campagna elettorale per le elezioni regionali 2025 in Toscana le associazioni di categoria di affrettano a presentare le proprie liste di richieste ai candidati a presidente della Regione, che fanno il giro delle sedi per rispondere alle domande dei rappresentanti territoriali. Se Confesercenti chiede quindi “una Toscana più forte, più giusta, più vicina” ai due principali candidati, l’uscente Eugenio Giani per il centrosinistra e Alessandro Tomasi per il centrodestra, Cia chiede “un nuovo patto per la Toscana”, e Agci invoca “un vero e proprio piano Marshall”, come quello che consentì la ricostruzione postbellica dell’Europa occidentale con le risorse degli Usa.

“Chiediamo un impegno concreto ai candidati presidenti, per costruire insieme un futuro che metta al centro Comunità, lavoro e sostenibilità”, spiega Alessandro Giaconi, presidente di Agci Toscana, che in meno di 24 ore ha incontrato sia Giani che Tomasi. Fra le priorità infrastrutturali, l’associazione delle cooperative chiede interventi urgenti sull’aeroporto di Firenze, sulla strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno che necessita interventi significativi di manutenzione e ammodernamento, e il rafforzamento del Tpl con un sistema integrato e sostenibile. In parallelo, viene chiesto un impegno richiesto per le infrastrutture digitali, con un piano per la banda ultralarga anche nelle aree interne. Allo stesso modo, Agci Toscana sollecita politiche mirate per sostenere le cooperative agricole, culturali e innovative, cosi da valorizzare il patrimonio artistico, ambientale e produttivo della regione, promuovendo al contempo la transizione digitale ed ecologica.

Formazione e credito, Confesercenti chiede aiuto per le Mpmi

Confesercenti a sua volta chiede “un piano straordinario per rilanciare l’economia regionale”, sostenere le micro e piccole imprese, ma anche un rafforzamento del sistema sanitario con investimenti mirati e servizi più vicini ai cittadini. Per quanto riguarda il commercio e la rigenerazione urbana, l’associazione propone “una nuova legge regionale che favorisca la rigenerazione urbana attraverso partenariati pubblico-privati – ha dichiarato il suo presidente, Nico Gronchi -, valorizzando i Centri Commerciali Naturali e sostenendo anche le realtà meno strutturate”. Sull’accesso al credito per le imprese, si propone un rafforzamento del Fondo di Garanzia, la semplificazione dei bandi e una piattaforma digitale più efficiente per l’accesso agli incentivi.

Per la formazione e il lavoro, Confesercenti Toscana chiede con forza un ponte tra scuola e impresa potenziando gli Its e costruendo percorsi formativi su misura per turismo, commercio e artigianato. Sul fronte del turismo l’associazione ritiene che sia vantaggioso puntare su infrastrutture, promozione e destagionalizzazione, con “una normativa più snella per le attività ricettive – spiega Gronchi – e una lotta decisa all’abusivismo”, ma nei desiderata di Confesercenti ci sono anche interventi contro l’erosione costiera e per una stagione balneare più lunga.

Cia Toscana teme la decrescita delle risorse Ue

“E’ necessario rafforzare ed innovare le politiche e le strategie regionali – afferma a sua volta il presidente di Cia Toscana, Valentino Berni, secondo cui per il post-elezioni “c’è bisogno di un’agricoltura forte, innovativa, ma anche sostenibile e solidale, per il rilancio e lo sviluppo dell’economia e dei territori”. Il documento elaborato dall’associazione regionale insieme alle territoriali, e alle rappresentanze di donne, giovani e pensionati, invoca “una nuova concertazione strutturata e continuativa – sostiene Berni -, al fine di adeguare tempestivamente sia le politiche e le strategie regionali, sia le iniziative nei confronti delle politiche nazionali ed europee”.

Secondo Cia Toscana il taglio del budget della Pac, e una politica agricola inglobata nel Fondo unico “che porterà ad una perdita del 30% delle risorse per il settore”, avrà “conseguenze catastrofiche per la produzione e per le nostre aziende agricole”, già penalizzate dai dazi Usa e con timori per gli sviluppi dell’accordo Ue-Mercosur. “Questa non è l’Europa che sta dalla parte degli agricoltori e che vuole garantire cibo ai cittadini europei”, accusa l’associazione, chiedendo “una Regione Toscana che faccia la propria parte e che sostenga con forza e determinazione gli agricoltori toscani”.

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