Le coltivazioni di Aboca in provincia di Arezzo
Aboca aumenta le vendite (+37%) e i dipendenti (arrivati a 1.500) e potenzia la capacità produttiva: “Nel biennio 2023-2024 investiremo più di 60 milioni di euro nello sviluppo industriale”, annuncia Massimo Mercati, amministratore delegato dell’azienda di famiglia nata a Sansepolcro (Arezzo), che è stata un precursore nell’ideazione di preparati per la cura della salute a base di piante officinali.
Fatturato-record a 270 milioni
Il 2022 – secondo quanto affermato in un comunicato – si è chiuso con un fatturato di 270 milioni, in crescita appunto del 37% a perimetro costante (senza considerare Apoteca Natura che è stata scorporata a metà 2021), e con un margine operativo lordo (ebitda) stimato in 40 milioni. A trainare è stato l’export (+45%), destinato ad acquisire un peso sempre più importante: quest’anno l’azienda prevede che i ricavi esteri superino quelli domestici.
Un nuovo stabilimento per le prime fasi di lavorazione delle piante
Ora Aboca sta ultimando la realizzazione di un centro agricolo su un’area di 40mila mq a Gricignano (Arezzo), frutto del recupero di uno stabilimento dismesso, che servirà per realizzare le prime fasi di lavorazione delle piante coltivate in proprio (su oltre 1.700 ettari biologici). La fase successiva si svolge nello stabilimento di Pistrino (Perugia), dove si producono estratti solidi e liquidi, che è stato potenziato negli ultimi anni. “Vogliamo investire ulteriormente nel campo dei dispositivi medici a base di sostanze naturali, che già oggi sono il nostro core business – aggiunge Mercati -. E’ un settore frutto dell’innovazione scientifica e tecnologica che si sta affermando come essenziale risorsa terapeutica”.
Silvia Pieraccini