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Impresa

16 ottobre 2024

A Capannori l’impianto per riciclare pannolini (grazie a 10 milioni del Pnrr)

La Regione ha escluso la valutazione d’impatto ambientale, sollevando le proteste dei cittadini. L’iter autorizzativo non è ancora concluso.

Silvia Pieraccini
Il primo impianto per riciclare pannolini, inaugurato nel 2017 vicino a Treviso

Il primo impianto per riciclare pannolini, inaugurato nel 2017 vicino a Treviso

Servono ancora approfondimenti per dare il via libera all’impianto per riciclare pannolini e assorbenti (rifiuti urbani speciali non pericolosi) che la società Reti Ambiente spa, gestore unico dei rifiuti nell’ambito territoriale ‘Toscana Costa’, intende realizzare in località Salanetti, nel comune di Capannori (Lucca) al confine con quello di Porcari. L’impianto, da installare in un capannone esistente di 6.800 metri quadrati che ospiterà anche un centro di selezione dei rifiuti tessili, è stato finanziato con 10 milioni di euro dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), mentre altri cinque milioni, sempre del Pnrr, sono destinati al centro di selezione dei tessili. Secondo le previsioni, l’impianto sarà in grado di trattare 10mila tonnellate di prodotti assorbenti all’anno.

Il procedimento autorizzativo non è concluso

Nei mesi scorsi si sono levate diverse proteste di cittadini e partiti contro l’impianto, accusato di consumare acqua, energia e di “attrarre” decine di camion inquinanti ogni giorno. Il dito è stato puntato, soprattutto, contro la decisione della Regione Toscana di escludere la procedura di valutazione d’impatto ambientale, decisione ricordata dall’assessore regionale all’Ambiente, Monia Monni, rispondendo a una interrogazione sul tema in Consiglio regionale. “Il progetto è stato escluso dalla procedura di Via – ha detto Monni – subordinatamente al rispetto delle condizioni ambientali, e quindi a una serie di prescrizioni e raccomandazioni”. L’assessora ha aggiunto anche che “è ancora in corso il procedimento autorizzativo, che costituirà variante agli strumenti urbanistici del Comune di Capannori”. Ma le proteste non sono finite. Se le misure di mitigazione suggerite dal Comune di Capannori sono state recepite, le criticità evidenziate dal Comune di Porcari “suggeriscono una necessità di approfondimenti”, ha sottolineato Monni.

Il piano regionale dei rifiuti ancora non c’è

Riguardo ai finanziamenti, però, il percorso è chiaro, ha spiegato l’assessora: fino a quando non sarà approvato in Consiglio regionale il piano regionale dell’economia circolare, adottato nel lontano settembre 2023, non potranno essere emanati bandi per finanziare impianti di recupero e di riciclo. Quindi al momento “non è previsto alcun finanziamento regionale a copertura della quota eccedente il finanziamento Pnrr per l’impianto”, ha aggiunto l’assessora. La preoccupazione di alcuni cittadini di Capannori era (anche) che i costi dell’operazione finissero nella tariffa, e quindi in bolletta.

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Silvia Pieraccini

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