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03 dicembre 2025

Un parco fotovoltaico da 20 Mw al posto del deposito Eni di Calenzano

Accordo fatto tra Regione, Comune e gruppo energetico che verserà anche 6,5 milioni per rifare gli impianti sportivi nell’area dell’esplosione.

Silvia Pieraccini

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E’ nato nel 1956, quando nell’area non c’erano case e fabbriche ma solo campi e l’autostrada del Sole era ancora sulla carta, e sarà smantellato tra pochi mesi il deposito di carburanti dell’Eni a Calenzano (Firenze), nel quale un anno fa avvenne l’esplosione che uccise cinque persone, ne ferì una trentina e danneggiò edifici e impianti sportivi. Dopo mesi di confronto, Comune di Calenzano, Regione Toscana e Gruppo Eni hanno raggiunto un accordo: al posto del deposito, che si estende su 170mila metri quadrati, il gruppo energetico costruirà un parco fotovoltaico della potenza di 20 megawatt, in grado di alimentare 10mila famiglie. L’investimento (compreso la bonifica dell’area), secondo stime, si aggirerà sui 50 milioni di euro.

Da Eni 6,5 milioni al Comune per gli impianti sportivi

Eni cederà al Comune il 5% del valore dell’energia elettrica prodotta dal parco fotovoltaico e realizzerà anche un ulteriore piccolo impianto fotovoltaico da 1 megawatt che sarà ceduto al Comune di Calenzano per alimentare l’area sportiva. Inoltre, il gruppo energetico verserà, “come contributo al territorio”, 6,5 milioni di euro che saranno usati per ripristinare gli impianti sportivi danneggiati dall’esplosione e per realizzare una nuova piscina olimpionica e un nuovo palazzetto dello sport. Il Comune di Calenzano, da parte sua, prevede di acquistare da Eni un’area oggi dismessa (in via delle Prata) per sviluppare un insediamento di attività produttive e artigianali.

Almeno quattro anni per la riconversione

L’accordo tra Comune, Regione Toscana e Eni sul futuro del deposito – dopo le polemiche seguite all’incidente e la richiesta delle istituzioni di cessare l’attività legata ai combustibili – è stato annunciato oggi, 3 dicembre, a Calenzano dal presidente della Regione, Eugenio Giani, dal sindaco della cittadina, Giuseppe Carovani e da Giuseppe Ricci, direttore operativo Trasformazione industriale di Eni. I tempi per la riconversione non saranno brevi: ci vorranno almeno quattro anni.

Svuotare 40mila tonnellate di carburanti dai serbatoi

Il deposito è stato dissequestrato dalla Procura di Prato nell’ottobre scorso; nelle prossime settimane Eni avvierà il retropompaggio verso il proprio stabilimento di Livorno delle 40mila tonnellate di carburanti che ancora si trovano nei serbatoi; nei primi mesi del 2026 partirà la demolizione del deposito e la bonifica dell’area, prima di procedere all’installazione dei pannelli fotovoltaici. L’accordo è stato raggiunto tra le parti, afferma un comunicato, “a prescindere dall’accertamento delle responsabilità dell’incidente, che avverrà in sede giudiziaria” (l’inchiesta vede finora dieci indagati, otto di Eni e due della società appaltatrice Sergen).

Regione e Comune sono soddisfatti e ringraziano Eni

Grande soddisfazione per l’intesa è stata espressa sia da Giani, che da Carovani. “Per noi è un grande risultato – ha detto il sindaco di Calenzano – perché il territorio fa un salto in avanti verso la decarbonizzazione. Un risultato non banale e non scontato”. Il sindaco ha sottolineato la disponibilità mostrata fin da subito da Eni, mentre Giani ha citato l’affidabilità del gruppo energetico: “Ringrazio Eni per aver deciso di realizzare con noi e il Comune un importante protocollo d’intesa che prevede investimenti, innovazione e una trasformazione che avrà ricadute positive sulla città”.

Il 9 dicembre a Calenzano saranno ricordate le vittime dell’esplosione a un anno di distanza e sarà scoperto un monumento dedicato ai lavoratori.

Autore:

Silvia Pieraccini

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