La platea del Forum Toscana-Francia
Toscana e Francia, c’è voglia di maggiore collaborazione. Almeno questo è ciò che è emerso dal Forum economico Toscana-Francia tenutosi in Palazzo Vecchio. Al centro del dibattito c’è stato soprattutto il settore della moda che ha creato una fortissima liason fra la nostra regione e i cugini d’Oltralpe. Ma anche la farmaceutica, l’artigianato, la cultura, il cinema. Un legame stretto che affonda le proprie radici in un passato ultracentenario e che va comunque curato e rafforzato.
“Non va sottovalutato il periodo di difficoltà che sta attraversando il distretto delle concerie e più in generale il distretto della moda, ma come sappiamo il settore risente di alti e bassi del mercato globale. Ci sono alcuni brand che stanno andando benissimo, mi viene in mente Prada, ce ne sono altri più in difficoltà, ma ritengo che sia fisiologico – avverte, entrando in tema, il sindaco di Firenze Dario Nardella – quello che conta è che il sistema Firenze e il sistema Toscana della moda siano in grado anche di resistere a periodi di crisi e poi rilanciarsi. Usciremo presto da questa situazione leggermente difficoltosa con nuove energie, come abbiamo sempre fatto, e come è successo per esempio dopo il Covid”.
Un rapporto a tutto tondo dalla moda alla cultura
Il sindaco, che con la Francia ha un legame particolare, ha continuato spiegando che “c’è un rapporto a tutto tondo tra Firenze, la Toscana e la Francia: dalla moda alla storia, dalla cultura alle tecnologie, fino all’innovazione. Un rapporto che con questo incontro vogliamo rafforzare proprio perché il cuore del trattato del Quirinale, che il presidente della Repubblica Mattarella e Macron hanno firmato, sta nella forza dei territori e Firenze è uno dei traini della relazione tra Italia e Francia”. Con la Francia, ha proseguito Nardella, “c’è una relazione positiva, la bilancia commerciale vede un equilibrio tra gli investimenti italiani, e in particolare toscani, in Francia e viceversa e questo ci rende orgogliosi perché il saper fare del nostro territorio viene molto valorizzato dalla Francia. E poi c’è una relazione storica culturale: l’istituto di cultura francese qui a Firenze è il più antico fuori dalla Francia, così come France Odeon che è il più importante festival di cinema francese in Italia, dimostra che le relazioni culturali non sono solo quelle storiche, ma anche quelle contemporanee”.
La Regione sta stringendo accordi con Loira, Provenza e Corsica
C’è poi la questione del rapporto tra le varie regioni francesi e la Toscana. Su questo è intervenuto il presidente della Regione Eugenio Giani che ha sottolineato come “Firenze sia vocata a un rapporto preferenziale con la Francia e la nostra sia una regione che ha sempre avuto rapporti strettissimi, anche nella contemporaneità. Il presidente della Repubblica Mattarella, dopo l’incontro al Quirinale con Macron, riunì i presidenti delle Regioni chiedendo di siglare rapporti tra le Regioni italiane e quelle francesi. Noi lo abbiamo fatto con il Centro-Valle della Loira, con la Provenza e lo stiamo elaborando con la Corsica. Tre accordi di natura sociale, economica e culturale”. “E’ evidente – ha continuato Giani – che tra i soci fondatori dell’Unione europea, l’Italia e la Francia svolgano una funzione da primi attori. Ci sono delle presenze economiche rilevantissime che ne confermano la prospettiva. I grandi gruppi francesi della moda rappresentano delle realtà che testimoniano quanto viviamo in una stretta correlazione dal punto di vista economico. Poi chi gestisce il trasporto pubblico in Toscana è francese, chi gestisce la nostra tramvia è francese. I rapporti sono molto stretti”.
Secondo Leonardo Bassilichi, inoltre, presidente della Camera di commercio di Firenze, per incrementare i rapporti economici tra i due Paesi è necessario “rimuovere la diffidenza che c’è quando si sente dire che quell’azienda è stata comprata dai francesi. E’ da eliminare perché Francia e Italia hanno tante cose in comune e anche la necessità di condividere l’economia. È poi importante puntare su iniziative che non siano legate solo al turismo. Il turismo è un effetto collaterale, dobbiamo pensare all’industria, alla farmaceutica, all’alta gamma e all’artigianato”.
Confindustria: “Lavoriamo ad una più stretta collaborazione”
Per Roberto Naldi, ad di Toscana Aeroporti e vicepresidente di Confindustria Toscana Centro e Costa “è importante incrementare e consolidare” la presenza di investitori francesi “e come associazione ci stiamo lavorando” perché “una più stretta e continua collaborazione potrà farci esplorare anche nuove opportunità in settori economici promettenti: dal turismo sostenibile, all’innovazione tecnologica. Lo dico da vicepresidente di una associazione che, da qualche settimana, ha messo insieme anche i territori di Livorno e Carrara: 1,5 milioni di abitanti, dove si producono 48 miliardi di valore aggiunto. Un’associazione di 1.500 imprese per circa 70mila addetti che ne fanno l’ottava Confindustria italiana. È un territorio dove si produce il 45% del Pil toscano. Con una densità imprenditoriale più alta della media italiana (97 imprese ogni mille abitanti), dove sono concentrate il 36% delle imprese manifatturiere toscane, con la presenza di gruppi internazionali nei settori della meccanica, del lusso, della farmaceutica, dell’industria estrattiva, della nautica, della siderurgia, dell’agroalimentare e del turismo. Una parte rilevante di questi investitori è rappresentata da gruppi francesi”. Per questo, ha continuato Naldi, “Per noi industriali è importante incrementare e consolidare questa presenza. E, come associazione, ci stiamo lavorando. Confindustria collabora attivamente con Invest in Tuscany. E siamo del parere che vada ulteriormente potenziata perché si tratta di uno strumento strategico. Ma siamo anche a disposizione del Consolato Generale francese e delle istituzioni locali per rafforzare i nostri storici legami e le nostre connessioni imprenditoriali, dalla moda, all’industria dei servizi, all’agroalimentare. Una più stretta e continua collaborazione potrà farci esplorare anche nuove opportunità in settori economici promettenti: dal turismo sostenibile, all’innovazione tecnologica”.
La presenza dei grandi gruppi francesi sul territorio toscano
Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia Ice, si è poi soffermato sulla presenza di gruppi francesi della moda sul territorio toscano. “Qui c’è un’eccellenza sviluppata negli anni, c’è il know-how, c’è una capacità di creare – ha detto -. Come italiani siamo all’avanguardia in questo settore e ce la giochiamo con i francesi. Solo al Pitti noi portiamo 600 buyers esteri perché la moda è un motore di sviluppo soprattutto per il nostro target, che è la piccola e media impresa, che qui è trainata dai colossi della moda”. Infine Bernabò Bocca, presidente della Fondazione Cr Firenze ha evidenziato che “i rapporti della nostra Fondazione, della città di Firenze e dell’Italia con i nostri cugini d’Oltralpe sono sempre stati molto positivi e io credo che in un momento come questo di tensione, anche a livello mondiale, un’Europa forte faccia bene a tutti”. (redgs)