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Non solo i produttori di abiti, borse o scarpe, ma anche i consulenti della filiera moda cominciano a unirsi per fornire servizi più efficienti, in particolare sul fronte della sostenibilità che sta ormai diventando irrinunciabile. Va in questo senso la nascita di Y Hub, holding di servizi digitali che riunisce tre società: la fiorentina Process Factory, creatrice del sistema e del marchio 4sustainability; la vicentina The ID Factory, attiva nell’information technology e specializzata in soluzioni digitali per la tracciabilità; la milanese Ympact, società Benefit che aiuta brand e fornitori della filiera fashion & luxury ad accelerare la transizione verso la sostenibilità.
Y Hub vuole far diventare le aziende più sostenibili
Y Hub vuol accompagnare le aziende piccole e grandi “nella raccolta dati d’impatto ambientale e sociale, nella loro verifica, validazione e condivisione tra i diversi stakeholder del settore”. L’obiettivo dichiarato è “supportare la reportistica di sostenibilità e la costruzione di passaporti digitali di prodotto in chiave di trasparenza”. Alla guida di Y Hub ci saranno tre amministratori (che mantengono le proprie cariche anche all’interno delle singole aziende): Francesca Rulli, fondatrice e ceo di Process Factory e di Ympact; Cristian Iobbi e Massimo Brandellero, co-fondatori di Ympact e The ID Factory.
Un team di 60 professionisti
Y Hub può contare su un team di 60 professionisti, 40 partner, 3.000 aziende assistite, 80mila fornitori mappati in 22 Paesi diversi. “Negli ultimi due anni il mercato ha confermato che la chiave per crescere è la collaborazione ad ogni livello – afferma Rulli -. Moda, sostenibilità e tecnologia devono viaggiare insieme per supportare al meglio le sfide del settore”.
Silvia Pieraccini