Battuta d’arresto per Seco nel primo trimestre 2024, dopo un 2023 molto positivo: i ricavi passano complessivamente da 54,6 milioni di euro al 31 marzo 2023 a 47,2 milioni al 31 marzo 2024 (-13,5%), mentre l’Ebitda adjusted passa da 12 milioni a 10,4 milioni (-13,2%, con un Ebitda lordo di -16,4%, e un Ebitda margin adjusted stabile al 22%) dei relativi ricavi). L’utile netto scende a 0,4 milioni (-86,6%). L’indebitamento finanziario netto adjusted passa dai 52 milioni di fine 2023 a 57,3 milioni al 31 marzo 2024.
“Mentre il primo trimestre del 2023 – spiega l’azienda aretina delle soluzioni IoT – era stato caratterizzato da una forte domanda dei clienti volta a incrementare le scorte di fronte al persistere dello shortage di componenti, con la normalizzazione dei lead time lo scenario attuale risulta condizionato dal fenomeno di destocking che i clienti stanno al contrario completando per ridurre i livelli di magazzino. A tale dinamica è pertanto legata la diminuzione dei volumi di vendita distribuita nelle diverse aree geografiche servite”.
Dunque, secondo Seco, i risultati dei primi tre mesi del 2024 “mostrano gli effetti delle operazioni di destocking effettuate da parte dei clienti e che riteniamo verranno concluse nel corso del secondo trimestre. E’ attesa una ripresa della domanda a partire dal secondo semestre dell’anno”. Nei primi tre mesi dell’anno, si registra un decremento dei ricavi dell’Edge computing (39,9 milioni) del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il business Clea è cresciuto del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023, generando un fatturato pari a 7,3 milioni.
“In un contesto di mercato complicato – spiega Massimo Mauri, amministratore delegato di Seco – abbiamo registrato un trimestre di decrescita dei ricavi, ampiamente atteso. I buoni risultati di marginalità ottenuti grazie alla crescita del business software dimostrano come Seco abbia costruito un modello di business solido e resiliente”. (lt)