L’agricoltura toscana paga i fenomeni meteorologici degli ultimi anni, tra periodi siccitosi e bombe d’acqua, passando per grandinate, e settimane miti seguite da improvvise gelate: secondo l’ultimo rapporto Ismea, nel 2023 il valore della produzione agricola risulta pari a 3,7 miliardi di euro, stabile (-0,4%) rispetto al 2022 soltanto per l’apporto delle attività secondarie (+13,4%) delle attività di supporto all’agricoltura (+10%), e dell’allevamento (+5,8%) mentre le coltivazioni hanno accusato un calo del 7%, peggio del -3,1% medio nazionale. Visto nel confronto col 2019, il dato del valore delle coltivazioni evidenzia un +10,2% decisamente più basso rispetto al +25,7% nazionale.
“Rispetto alla dinamica nazionale, la regione ha evidenziato qualche sofferenza in più rispetto alle molteplici criticità che si sono susseguite nel quinquennio”, sostengono i ricercatori dell’Ismea. Nel 2023 l’export dei prodotti agroalimentari della Toscana si è attestato a 3,5 miliardi di euro, pari al 6,1% dell’intero export regionale: un valore che è cresciuto negli ultimi 5 anni ad un tasso medio annuo dell’8,3%, e quindi a un ritmo più lento rispetto al +9,1% registrato a livello nazionale. Tra i principali prodotti esportati il vino, che rappresenta più di un terzo dell’export agroalimentare toscano in valore e l’olio extravergine d’oliva, che pesa per il 23%: il 53% dei mercati di riferimento è al di fuori della Ue.
Toscana leader per le colture Ig in Italia
La Toscana nel 2023, secondo i dati di Ismea, si conferma la prima regione in Italia per superficie in agricoltura destinata a produzioni certificate (Ig food) con oltre 75mila ettari, pari al 12,3% del totale. Nel report si evidenzia come la Toscana sia la regione leader per numero di registrazioni Ig, con 90 prodotti tra Dop e Igp di cui 32 prodotti alimentari e 58 vini. Nel 2022 il comparto delle Ig food toscane, grazie al contributo di 11.785 operatori, ha generato un valore alla produzione di 179 milioni di euro (+1,2% su base annua e +17% dal 2019), pari al 55% del valore delle Ig prodotto nel Centro Italia e al 13% del fatturato complessivo delle Ig regionali (food + wine), che ammonta a 1,4 miliardi di euro.
Anche per il 2023 i dati indicano una ulteriore crescita del valore complessivo delle Ig food regionali di circa il 6%. Sono 6 i prodotti che, insieme, rappresentano l’88% del valore delle Ig toscane: tra questi il Prosciutto Toscano Dop, i Cantuccini Toscani Igp e il Pecorino Toscano Dop contribuiscono con circa il 20% ciascuno, mentre olio Toscano Igp, Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp e Finocchiona Igp si attestano a poco meno del 10% a testa.
Il valore dell’export degli Ig food toscani nel 2022 ha superato i 79 milioni di euro, con l’olio Toscano Igp che continua ad essere il prodotto di punta dell’export regionale con circa 25 milioni di euro. Seguono i Cantuccini Igp con 21,5 milioni di euro (+1% sul 2021), il Prosciutto Toscano Dop con 16 milioni di euro (+2% sul 2021) e il Pecorino Toscano Dop con 9,4 milioni di euro. Usa e Germania si confermano invece i principali mercati di riferimento per le esportazioni di prodotti Ig toscani, di cui assorbono complessivamente più del 60% del valore.
L’olio è l’ago della bilancia
“C’è un problema di impatto sull’agricoltura toscana e sulle produzioni Ig – ha sottolineato Fabio Del Bravo, responsabile della direzione filiere e analisi di mercato dell’Ismea – della situazione meteo-climatica: l’olio, che è uno dei driver dell’agricoltura toscana, coi risultati delle annate recenti ha impattato anche il livello generale di valore dell’export. Abbiamo provato a fare qualche simulazione, separando da tutto il resto la dinamica sull’export e sul valore della produzione dell’olio: ed effettivamente cambia tutto, perché l’olio, non essendo disponibile, ha trascinato in basso le performance dell’agricoltura e delle Ig toscane”.
Sul prezzo dell’olio extravergine, che non sta calando malgrado quest’anno in Toscana si vada verso un aumento della produzione, “non si possono fare valutazioni adesso”, sostiene Del Bravo: “Sicuramente il tema della Spagna pesa e peserà – dice -, perché aveva praticamente dimezzato la produzione, mentre quest’anno si prevede una buona produzione, non solo in Spagna, ma in quasi tutti i competitor internazionali, parlo di Turchia, parlo degli altri paesi del bacino del Mediterraneo in cui è prevista una produzione molto elevata. L’Italia è alle prese ancora con una campagna complessa soprattutto al sud per via della siccità in Calabria, in Sicilia, ma soprattutto in Puglia. Non c’è tantissima quantità: noi a livello nazionale abbiamo previsto un -30%. Il centro-nord è previsto in crescita, però il grosso della produzione nazionale è al sud, quindi il calo della Puglia si riflette a livello nazionale anche per quanto riguarda i prezzi”.
Buy Food a Firenze, occhi anche sul turismo
Il rapporto Ismea è stato presentato nell’ambito del convegno ‘Dop e Igp tra identità e promozione’, evento chiave della seconda giornata di Buy Food Toscana 2024 a Firenze. “Possiamo contare su percentuali altissime di contatti trasformati in contratti – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – e le imprese sono sempre molto soddisfatte perché riscontrano una crescita costante dei loro clienti e la possibilità di raggiungere paesi esteri che altrimenti non avrebbero potuto raggiungere. Quest’anno agli Stati Uniti e alla Germania si è aggiunto un ritorno importante, quello dei Paesi dell’Est e poi Taiwan, una new entry, e il Giappone”.
La ricerca Ismea ha messo in luce anche come l’enogastronomia si confermi driver fondamentale per veicolare parte dei flussi turistici nelle aree rurali. Oltre al vino e all’olio “esistono numerose altre produzioni di eccellenza – osserva la Regione -, anche di piccola scala, che potrebbero beneficiare della valorizzazione turistica delle imprese agricole, accompagnando i visitatori in esperienze a diretto contatto con i produttori”. Nel suo intervento Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana, ha posto l’accento sul legame tra food e promozione turistica, presentando i dati sulle performance del sito di destinazione Visittuscany.com, che nei primi 6 mesi 2024 ha registrato 3,9 milioni di visualizzazioni delle pagine (+8,2%), 9,2 milioni di visualizzazioni su Facebook, 4,3 milioni su Instagram ed 1 milione su TikTok. In particolare, sono cresciute le ricerche sul binomio food and wine: da ottobre 2023 a settembre 2024, questi contenuti hanno ottenuto quasi 600mila visualizzazioni nelle cinque le lingue del sito (italiano, inglese, tedesco, spagnolo e francese), quelle in italiano sono cresciute del +53,6% rispetto al periodo precedente, e quelle in inglese del +67%.
Leonardo Testai