La produzione industriale in Toscana nel quarto trimestre del 2023 ha limitato la sua flessione rispetto ai periodi precedenti, ma è comunque calata più della media italiana (-2,7% contro -2,0%), soprattutto per le difficoltà del comparto moda. Lo afferma l’ultima rilevazione dell’Irpet, spiegando che “l’onda lunga della crisi inflazionistica, unita agli effetti negativi sulla domanda internazionale delle politiche monetarie restrittive adottate dalle principali banche centrali e della debole dinamica salariale, ha colpito il sistema produttivo regionale, specialmente le sue specializzazioni più tradizionali”. Un quadro che non lascia tranquilli, in vista di un primo trimestre 2024 fatalmente condizionato dalla crisi del canale di Suez.
Il calo della produzione industriale registrato nel corso dell’intero 2023, secondo l’Irpet, si è progressivamente manifestato anche nei dati relativi alle esportazioni di beni, da cui dipende una parte rilevante del fatturato delle imprese manifatturiere della Toscana. Le vendite estere, infatti, hanno visto indebolire la propria dinamica, fino a toccare il +1,8% a prezzi correnti nel quarto e ultimo trimestre del 2023; dato che diventa negativo (-0,3%) se considerato a prezzi costanti, dunque dell’anno precedente.
Nel corso del 2023 la domanda di lavoro, espressa dagli avviamenti, mostra un rallentamento a partire dal secondo trimestre. Su base annua contratti aperti nel 2023 sono 16mila in meno rispetto a quelli attivati nel 2022, per una flessione percentuale del -1,9%. Il calo nel volume di nuovi contratti attivati si collega essenzialmente alla contrazione delle assunzioni nell’industria: -10% nell’anno, -15% nel quarto trimestre. Particolarmente negativi i risultati per le industrie del comparto moda: tessile, abbigliamento, pelle, cuoio e calzature che segnano nel quarto trimestre una perdita del -26% e del -14% nell’anno. (lt)