La prima domanda che si stanno facendo i cittadini che hanno multe e tasse arretrate da pagare è se sia possibile utilizzare gli strumenti di definizione agevolata previsti nell’ultima legge di Bilancio.
Vecchi debiti tributari fino a 1.000 euro
Quella legge (197/2022) prevede lo stralcio – cioè l’annullamento automatico, senza alcuna richiesta da parte del contribuente – dei debiti tributari fino a 1.000 euro affidati agli agenti della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, disciplinato dai commi 222-230. L’annullamento automatico sarà totale (capitale, interessi e sanzioni) per le cartelle delle amministrazioni statali, agenzie fiscali e enti pubblici previdenziali, mentre sarà parziale (annullamento solo di interessi e sanzioni) per quelle degli altri enti, tra cui i Comuni. Dunque le multe stradali, la tassa sui rifiuti o il suolo pubblico dovranno comunque essere pagati, ma evitando interessi di mora e sanzioni per il ritardato versamento (nel caso delle multe andranno pagate però le spese per le procedure esecutive e le spese di notifica).
I Comuni possono evitare lo stralcio delle cartelle
I Comuni possono comunque decidere di non aderire allo stralcio parziale delle cartelle, votando una delibera in Consiglio comunale entro il 31 gennaio. In Toscana diversi Comuni hanno annunciato di voler imboccare questa strada, tra cui Firenze, Prato, Livorno. Arezzo, Lucca, Pistoia invece aderiranno allo stralcio parziale previsto dal Governo. Il Comune di Firenze ha fatto sapere di non voler rinunciare a 5,3 milioni di euro – il residuo debito per le cartelle sotto i 1.000 euro non riscosse fra il 2011 e il 2015 – ma in realtà in gioco non c’è questa cifra ma solo, come abbiamo detto, gli interessi di mora e le sanzioni non riscosse.
E’ sempre possibile la rottamazione delle cartelle
Nel caso in cui i Comuni votino di non aderire allo stralcio, i cittadini potranno comunque (e sempre) ricorrere alla rottamazione delle cartelle, riproposta – per la quarta volta – dalla legge di Bilancio targata Meloni per i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader) dal 1 gennaio 2000 fino al 30 giugno 2022, dunque in un periodo più ampio del passato. Si tratta anche in questo caso di estinguere i debiti iscritti a ruolo senza pagare interessi, sanzioni e interessi di mora: sono dovute le somme a titolo di capitale e le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica.
Questa volta la rottamazione viaggerà solo online. Proprio oggi, 20 gennaio, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le modalità per presentare la domanda (dall’area pubblica del sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it), entro il 30 aprile 2023, che consente il pagamento scontato anche ai contribuenti “fuoriusciti” dalle tre precedenti edizioni della rottamazione e dal ‘saldo e stralcio’ perché non hanno saldato tutte le rate entro i termini previsti. Questa sanatoria potrà riguardare, oltre a tasse e contributi non pagati, anche le multe stradali (se affidate all’Agenzia delle Entrate): in questo caso resta la sanzione e al contribuente verranno scontati gli interessi e l’aggio.
Silvia Pieraccini