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22 febbraio 2024

Monito della Corte dei Conti: “Vigilare sulle risorse del Pnrr”

Inaugurato l’anno giudiziario della magistratura contabile: nel 2023 pronunciate condanne per oltre 11 milioni di euro.

Leonardo Testai

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“Non può non evidenziarsi la necessità di vigilare con la massima attenzione e di intervenire in maniera tempestiva, affinché le ingenti risorse del Pnrr destinate al nostro paese siano spese con rigore ed oculatezza; ciò al fine di favorire la tanto auspicata ripresa economica cui quelle risorse sono finalizzate”. Questo il monito di Massimo Chirieleison, procuratore regionale della Corte dei Conti per la Toscana, nella sua relazione all’apertura dell’anno giudiziario contabile 2024 a livello regionale.

I giudizi definiti dalla sezione regionale toscana della Corte dei Conti nel 2023 sono stati 309, con 93 sentenze di condanna e 15 sentenze di assoluzione, e un ammontare delle condanne in materia di responsabilità di 11,39 milioni di euro. I giudizi di conto pendenti al 1 gennaio 2023 erano 116, e al 31 dicembre dello stesso anno 24; rispettivamente 146 e 151, invece, i giudizi di responsabilità pendenti. Al 1 gennaio 2023 risultavano pendenti 37.093 conti giudiziali, mentre al 31 dicembre ne risultavano da definire 49.767. In materia pensionistica, al 1 gennaio 2023 risultavano pendenti 96 giudizi, ne sono stati introdotti 59 e ne sono stati decisi con sentenza 90, con 63 giudizi pendenti al 31 dicembre.

Attenzione ai contributi pubblici

Argomento ricorrente, nella relazione di Chirieleison e in quella di Angelo Bax, presidente della sezione giurisdizionale regionale della Corte dei Conti per la Toscana, è stato quello dei contributi pubblici. “Le fattispecie dannose oggetto di indagine nel corso dello scorso anno – ha spiegato Chirieleison – hanno riguardato l’indebito utilizzo di contributi pubblici comunitari, nazionali e regionali. La peculiarità di tali fattispecie di danno consiste nel fatto che, nella gran parte dei casi, i responsabili sono dei soggetti privati, persone fisiche o giuridiche, nei confronti dei quali viene pacificamente riconosciuto sussistente il rapporto di servizio e, quindi, la giurisdizione della Corte dei Conti”.

La magistratura contabile si è così occupata delle ipotesi di ricorso ad artifizi e a mezzi fraudolenti da parte di imprese per poter percepire contributi pubblici. “Si ricorda, a tale riguardo – afferma la Corte, citando la sentenza 228 del 2023 -, una vicenda di indebito sviamento del finanziamento volto a promuovere l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese con progetti finalizzati allo sviluppo del territorio regionale, in cui i beneficiari hanno ottenuto i contributi pubblici a mezzo di artifizi e li hanno, poi, utilizzati per spese non ammesse dal programma”.

Condanna da 3 milioni per l’affare Mercatech

Con sentenza 318/2023 sono stati invece condannati gli amministratori del gruppo Mercatech e delle società ad esse collegate che hanno condotto all’acquisizione del complesso produttivo di Scandicci dismesso da Electrolux nel 2008. L’intera operazione posta in essere dal gruppo – in teoria, per la produzione di pannelli fotovoltaici – attraverso le varie società ad esso riconducibili, secondo la Corte dei Conti si è rivelata essere in realtà solo un’illecita speculazione finanziaria: Mercatech, beneficiaria dei fondi destinati al mantenimento dei livelli occupazionali (acquisiti dalla Regione e dall’Inps), li ha distratti a beneficio di altre societa collegate o trattenuti a personale profitto dei relativi amministratori e soci. I vertici di Mercatech sono stati così condannati in solido al pagamento di una somma di circa 3 milioni di euro.

Sempre in tema di risorse pubbliche, la Sezione giurisdizionale toscana della Corte dei Conti nel 2023 ha più volte condannato i beneficiari di contributi erogati dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto di sostegno dell’imprenditoria giovanile denominato GiovaniSì, “rilevando, innanzitutto, che sussiste, anche nel caso di contributo erogato dalla Regione – afferma il presidente della sezione, Angelo Bax, nella sua relazione -, la responsabilità erariale dell’imprenditore che non abbia finalizzato i fondi pubblici percepiti in conformità allo schema programmatico per il quale erano stati erogati”. Secondo il principio consolidato di giurisprudenza comunitaria, si legge, una simile condotta “determina un ‘pregiudizio al bilancio’ e una diminuzione o cattivo uso delle risorse pubbliche”.

Autore:

Leonardo Testai

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