Tra i (tanti) motivi all’origine del rallentamento dei consumi nel settore moda – che si riflette a monte sulle difficoltà che stanno accusando molte aziende toscane di tessile-abbigliamento, concia, scarpe e borse – c’è anche il boom dell’usato. Quello che fino a pochi anni fa era considerato un tabù, al punto da suscitare diffidenza e a volte imbarazzo, oggi è diventata un’abitudine consolidata, un gesto di risparmio economico e difesa dell’ambiente.
Due persone su tre hanno comprato un prodotto usato nell’ultimo anno
Una indagine appena condotta da Altroconsumo su un campione di 1.460 cittadini italiani rivela che due persone su tre (il 67%) hanno acquistato almeno un prodotto di seconda mano nell’ultimo anno, e il 44% cerca prodotti usati almeno una volta al mese. La spesa media annua si attesta sui 219 euro per chi acquista e sui 181 euro per chi vende. Il mercato è trainato da chi ha meno di 34 anni, mentre le donne sotto i 43 anni risultano le più attive nella vendita.

In testa vestiti, scarpe e accessori moda
Il settore più gettonato è – appunto – quello dell’abbigliamento, scarpe e accessori moda, scelti dalla metà degli intervistati, seguito da libri, fumetti, cd e vinili.poi gli articoli per la casa (dai mobili, alle decorazioni, fino al materiale per il fai-da-te). Anche il settore ludico (giochi, videogiochi ecc.) registra buoni livelli di interesse, mentre gli smartphone e gli articoli per le attività sportive e ricreative chiudono la classifica dei prodotti più ricercati.
Il mercato dell’usato vale 27 miliardi di euro
Secondo le stime Altroconsumo, il mercato dell’usato ha raggiunto nel 2024 un valore annuo di 27 miliardi di euro (1 miliardo in più del 2023) ed è diventato “sicuro”, visto che solo il 4% degli acquirenti e il 3% dei venditori ha segnalato problemi nelle transazioni. Il livello medio di gradimento è 83 (su 100) per chi acquista e 84 per chi vende. L’80% degli intervistati riconosce che il mercato di ‘seconda mano’ ha un impatto benefico sull’ambiente.
Cambiamento culturale
“Questa indagine fotografa non solo un fenomeno economico rilevante, ma un vero cambiamento culturale – afferma l’associazione di consumatori – l’usato è diventata una scelta intelligente che unisce risparmio e sostenibilità”. E precisa: “Il second hand sta diventando un’abitudine consolidata non solo per il desiderio (o la necessità) di risparmiare, ma anche per ragioni ambientali e per un diverso modo di intendere il valore degli oggetti.
Silvia Pieraccini