Metinvest e Danieli, già impegnate da tempo nei tavoli del Mimit, scendono pubblicamente in campo nella partita delle acciaierie di Piombino: il colosso siderurgico ucraino e l’azienda meccanica friulana hanno comunicato alla stampa le linee generali del loro progetto congiunto per il polo della Val di Cornia, su cui hanno deciso di puntare dopo il tramonto dell’ipotesi legata al Friuli per un nuovo impianto green da 2 miliardi di euro, finanziato da istituzioni esterne e sovvenzioni da parte del governo italiano, in grado di produrre 2,7 milioni di tonnellate di nastri di acciaio all’anno, per un fatturato di 2,5 miliardi di euro, e capace di garantire a regime 1.400 posti di lavoro di cui 700 diretti.
Il Digital Green Steel Project “è in fase di discussione con le istituzioni nazionali, regionali e locali al fine di confermare la disponibilità del sito e verificare la fattibilità dell’investimento”, affermano Metinvest e Danieli, secondo cui col progetto di Piombino si darebbe vita all’unico impianto in Europa in grado di produrre prodotti piani da 0,8 a 25,2 mm di spessore, con larghezze variabili fino a 2.134 mm. In questo modo si ridurrebbe di quasi la metà l’import di nastri, oggi in Italia pari a 6,6 milioni di tonnellate l’anno.
L’impianto, in fase di progettazione, sarà basato sul forno elettrico ad arco (Eaf) e sulle più avanzate tecnologie sostenibili di produzione dell’acciaio fornite dal gruppo Danieli. Grazie alla possibilità di sfruttare le banchine dell’area industriale le materie prime verranno acquisite sul mercato internazionale; in particolare, si prevede che le bricchette di ferro proverranno dai siti minerari di Metinvest a Kryvyi Rih, in Ucraina.
Il progetto Metinvest-Danieli entra in scena nel momento in cui il governo non ha (ancora) concesso il rinnovo della Cassa integrazione, che scadrà a gennaio, per 1400 dipendenti delle acciaierie ex-Lucchini. Ragione per cui i sindacati hanno chiesto un incontro urgente per chiarire, in maniera definitiva con i Ministeri in indirizzo, l’iter degli ammortizzatori sociali per il sito Jsw Italy. “Resta per noi imprescindibile ottenere garanzie certe – affermano Fim, Fiom e Uilm – non solo per il tipo di ammortizzatore, ma anche e soprattutto per il prosieguo della copertura dei lavoratori per tutto l’anno 2024 e/o fino alla realizzazione del progetto di rilancio delle acciaierie di Piombino”. (lt)