A distanza di un anno il nodo per il bilancio della Regione Toscana rimangono le risorse del payback sanitario: senza di esse, ha dichiarato il presidente Eugenio Giani, la manovra di bilancio 2025 non potrà vedere un taglio dell’addizionale Irpef incrementata a Natale scorso per pareggiare i conti (in rosso) della sanità regionale. Con una possibile coda all’approvazione della manovra, che sbarcherà prossimamente in Consiglio regionale per un voto previsto intorno al 18 dicembre: un articolo della legge di bilancio nazionale stabilisce il termine del 15 aprile per le valutazioni sulle imposte.
“Abbiamo tutto il tempo per prendere una decisione”, ha detto Giani, all’indomani dell’approvazione in giunta della proposta manovra regionale: una riunione che, secondo alcune ricostruzioni, è stata teatro di uno scontro. Da una parte il governatore della Toscana, intenzionato a tagliare l’aliquota dell’addizionale Irpef nella fascia di reddito fra i 28mila e i 50mila euro di reddito annuo, finanziando la misura con tagli agli assessorati. Dall’altra, gli assessori contrari alla misura ipotizzata. Sullo sfondo delle elezioni regionali del 2025, dove il governatore uscente non è ancora certo della sua ricandidatura per uno schieramento di centrosinistra che si allargherà rispetto al binomio Pd-Iv vincente nel 2020. “E’ evidente che senza le risorse del payback – ha poi concluso Giani – resta inalterata qualsiasi previsione sulle imposte, senza queste risorse non ci sono i presupposti per intervenire”.
A tal fine, ha osservato il presidente della Regione Toscana, “il ministro Schillaci deve darci indicazioni su come poter recuperare i 400 milioni legati al payback su dispositivi medici”, e quindi poter procedere al taglio dell’Irpef. “Non capisco – aggiunge – perché il governo con il ministro Speranza ci abbia autorizzato una cifra allora di 380 milioni di utilizzo del bilancio per il payback, mentre in questo caso, nonostante sia arrivata una sentenza della Corte Costituzionale che giudica lo strumento legittimo, non ci viene accordata questa spesa”.
“Tassare le imprese non risolve il problema”
“Non si risolve un problema simile tassando le imprese”, ribatte Massimiliano Boggetti, coordinatore della Commissione sanità di Confindustria Toscana, già presidente nazionale di Confindustria Dispositivi Medici. “Non credo che Giani sia contrario alle proprie industrie, che rappresentano uno dei punti nodali dello sviluppo del territorio regionale”, osserva, sottolineando che in questa situazione “le Regioni sono vittime del payback tanto quanto le aziende: si trovano in una condizione in cui hanno una legge che stanzierebbe risorse a fronte di un prelievo sulle imprese, e loro non possono fare altro che cercare di farla applicare, trovandosi nella morsa di dover trovare risorse alternative se non vengono date”.
L’interpretazione di Boggetti sul pronunciamento della Consulta del luglio scorso è molto diversa da quella data da Giani. “La Corte Costituzionale, quando ha espresso un parere sulla norma – dice -, ha detto che è molto controversa, ed è da interpretarsi come un supporto straordinario ‘una tantum’ a momenti di crisi, non come una cosa strutturale. Si fa finta di dimenticare che la Consulta non ha sdoganato il provvedimento: non si vuole risolvere il problema, perché non si sa dove trovare le risorse”. E la Regione Toscana in cerca di alternative al rialzo dell’Irpef, su un piano generale, “credo che faccia bene a sollevare il problema delle risorse”, afferma l’esponente di Confindustria, perché “il governo non ha trovato risorse per finanziare la sanità a livello regionale, che è in una situazione molto difficile, fra scioperi dei medici e liste d’attesa: i nodi arrivano al pettine”.
Il centrodestra attacca: “Payback? Solo una scusa”
L’annuncio di Giani ha infiammato l’opposizione di centrodestra: il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Marco Stella, ha invitato provocatoriamente il governatore a firmare ai gazebo la proposta azzurra di abbassamento dell’aliquota Irpef regionale. “La verità – accusa il consigliere regionale FdI e presidente della Commissione controllo, Alessandro Capecchi – è che il bilancio sanitario della Regione Toscana è in deficit strutturale e la questione payback è solo una scusa. Giani, che è anche assessore al bilancio, dovrebbe sapere che il payback è un’entrata straordinaria e non ripetibile e che questo tipo di entrata non può servire, se non in modo episodico e casuale, a chiudere il bilancio che, invece, deve essere in pari con entrate e spese ordinarie”.
Secondo Capecchi “è chiaro che da tempo, senza i soldi in più del bilancio ordinario, la Regione non è in grado di gestire gli 8 miliardi di euro circa che arrivano dal Fondo Sanitario. In Commissione Controllo abbiamo appreso che in cinque anni (cioè nel 2020, 2021, 2022 e 2024, gli anni della Giunta Giani) è stato versato 1 miliardo di euro aggiuntivo da parte della Regione al Fondo Sanitario, ciò significa che quel bilancio è fuori controllo indipendentemente dal problema dei rimborsi per il superamento dei tetti di spesa. In parole semplici vuol dire che un miliardo di euro che poteva essere destinato a molte opere strategiche è stato bruciato sull’altare del bilancio sanitario che non riescono a portare in pareggio: ogni anno ci sono in media 200 milioni di euro in più da mettere nella sanità”.
“Investimenti pubblici come volano di sviluppo”
In generale, al di là del nodo Irpef, la proposta di manovra di bilancio 2025 per la Toscana “ha come imprinting lo sviluppo, vogliamo attivare l’investimento pubblico come volano di crescita”, ha rivendicato Giani, illustrando linee di intervento che riguardano l’attivazione di investimenti attraverso i fondi strutturali, il cui volume di risorse per il 2025 è pari a oltre 720 milioni, con una compartecipazione regionale pari a 130 milioni. Gli investimenti finanziati attraverso le risorse regionali (aggiuntive ai fondi strutturali) sono, nel triennio 2025-2027, poco meno di 1 miliardo di euro. Parte di questi interventi fanno parte dell’attuale manovra di bilancio e prevedono nuovi investimenti negli ambiti della difesa del suolo, della viabilità, dello sport, della rigenerazione urbana, del sociale e dell’edilizia residenziale.
“Dovremo mettere il 18% per attivare fondi europei e ottenere misure quali asili gratis per le famiglie fino a 40mila euro di Isee, libri gratis per famiglie con Isee sotto i 15mila euro, interventi sulla fragilità”, ha sottolineato Giani, promuovendo anche l’accentuazione di investimenti per circa 150 milioni su circa 50 interventi più rilevanti, e prevedendo anche finanziamenti sia per l’innovazione e lo sviluppo delle imprese, sia per i settori in crisi come la moda.
In ambito sanitario, detto del nodo payback, ci sono risorse per il Piano per l’abbattimento delle liste d’attesa (circa 10 milioni) e sono previsti interventi sull’ospedale pisano di Cisanello. Il bilancio stanzia 650 milioni di euro sul Tpl su gomma, ferro e marittimo, con 54 milioni per la linea tramviaria da Firenze e Bagno a Ripoli, e 30 milioni per la strada dalla Manifattura Tabacchi verso le Piagge. Sulle grandi opere, ci sono i 250 milioni per la realizzazione della Darsena Europa, mentre alla difesa del suolo e Protezione civile, a cui saranno riservati 45 milioni, compresi i 4 milioni per le famiglie alluvionate negli eventi di settembre e ottobre scorsi in Val di Cornia, in Val d’Elsa e le altre aree rientrati nelle quattro dichiarazioni di stato di emergenza.
Leonardo Testai