Il convegno sulla cybersecurity
Conoscere i rischi informatici nei diversi contesti tecnologici, identificare le priorità d’azione e comprendere gli strumenti operativi per difendersi e reagire alle minacce informatiche. Il Roadshow Cyber 4.0 a Firenze, organizzato da Cyber 4.0, il Centro di Competenza Nazionale sulla cybersecurity, ha affrontato presso la sede di Nana Bianca i temi chiave della sicurezza informatica per il mondo delle imprese. Il convegno è stato promosso in collaborazione con Sistemi Formativi Confindustria e Luiss, con la partecipazione di t24.
Il quadro attuale in Toscana: sfide crescenti
Le imprese toscane si trovano di fronte a sfide crescenti nel campo della cybersicurezza. L’aumento del lavoro remoto, la digitalizzazione dei processi aziendali e la crescente interconnessione delle reti rendono le attività produttive più vulnerabili agli attacchi informatici. «Il 14% delle Pmi italiane ha attivato tutte le fasi della cybersicurezza – ha spiegato Alessandro Sordi, del Consiglio Direttivo Digital Innovation Hub Toscana – può sembrare un dato basso, in realtà dimostra il ruolo cruciale che l’adozione completa di misure di difesa digitale gioca nel garantire la resilienza delle imprese di fronte alle sfide sempre più complesse del panorama cibernetico».
Attacchi informatici più sofisticati negli ultimi due anni
Enti pubblici e privati, imprese e singoli cittadini sono stati oggetto di minacce cyber sempre più sofisticate nel corso degli ultimi due anni. «Più colpiti i settori sanitario, finanziario e assicurativo – ha spiegato Irene Sorani, Ceo di Digital Value Cybersecurity -. I dati rubati in un attacco informatico rappresentano un tesoro di informazioni che possono essere sfruttate in vari modi, i dati sanitari per esempio vengono “venduti” a compagnie assicurative. La cybersicurezza è un’emergenza che non va mai sottovalutata: le piccole e medie imprese della Toscana di devono essere consapevoli del rischio, adottando buone pratiche per limitare fino al 90% i pericoli degli attacchi informatici».
Con l’avanzamento dell’intelligenza artificiale, gli attacchi informatici stanno diventando sempre più sofisticati e difficili da rilevare, come raccontato da Matteo Lucchetti, direttore del Centro nazionale di competenza Cyber 4.0: «una truffa comune prevede l’utilizzo di file vocali falsi generati dall’intelligenza artificiale, che possono essere creati utilizzando i contenuti personali pubblicati sulle piattaforme social. Strumenti di intelligenza artificiale possono riprodurre esattamente la voce di una persona che viene utilizzata per compiere estorsioni o frodi».
L’impegno della Toscana nell’affrontare il problema
Negli ultimi anni, la Toscana ha dimostrato un impegno costante nell’affrontare le sfide della cybersicurezza. Le autorità locali, insieme alle aziende e agli enti pubblici, stanno collaborando per implementare politiche e iniziative atte a proteggere le infrastrutture digitali e i dati sensibili. L’ecosistema digitale regionale ogni giorno offre servizi a più di 500 enti, e un elemento chiave nella strategia di cybersicurezza della Toscana è la collaborazione tra il settore pubblico e privato.
Aziende locali, università e organizzazioni governative lavorano insieme per sviluppare soluzioni innovative e condividere informazioni per prevenire e affrontare minacce digitali. «Prossimamente apriremo un centro regionale di risposta cyber – ha annunciato Gianluca Vannuccini, direttore sistemi informativi, infrastrutture tecnologiche e innovazione della Regione Toscana – lavorerà nel campo della sicurezza informatica con l’obiettivo di informare, sensibilizzare e rispondere alle esigenze delle piccole e medie imprese, dei professionisti, degli enti pubblici, delle università, delle scuole e delle altre istituzioni formative su come conoscere, comprendere e reagire alle minacce di sicurezza informatica e su come diffondere tali conoscenze».
L’importanza della formazione
La formazione nelle professioni della cybersicurezza riveste un’importanza cruciale nel contesto sempre più interconnesso e digitalizzato in cui operano le imprese. L’aumento delle minacce informatiche e la complessità delle tecnologie richiedono professionisti altamente qualificati e costantemente aggiornati. Per rispondere a questa domanda occupazionale a Empoli, con sedi ad Arezzo e Pisa, è nato nel 2022 l’Istituto Tecnico Superiore Prodigi, ovvero il primo percorso ITS nell’area dell’Information Communication Technology e digitale in Toscana. «La crescente domanda di esperti di cybersicurezza ha creato un gap di competenze. La formazione mirata è fondamentale per colmare questa lacuna e garantire che ci siano professionisti qualificati pronti ad affrontare le sfide emergenti – spiega Paola Castellacci, presidente dell’ITS Prodigi – il corso sulla cybersecurity ha registrato il tutto esaurito, si sono iscritti anche studenti laureati in giurisprudenza che vogliono approfondire la questione dal punto di vista tecnico e legale».
I fondi e il ruolo di Confindustria
Grazie ai fondi Pnrr sono stati stanziati 623 milioni di euro da destinare alla cybersecurity, poi si aggiungono due importanti fondi nazionali, stanziati con la Legge di Bilancio 2023: uno è il Fondo per l’attuazione della Strategia Nazionale Di Cybersicurezza, che finanzia gli investimenti volti al conseguimento dell’autonomia tecnologica in ambito digitale, innalzando così i livelli di cybersecurity nazionale. «Per noi imprenditori – ha aggiunto Paola Castellacci – è cruciale il ruolo di Confindustria per l’accesso delle imprese a programmi di finanziamento, sovvenzioni e agevolazioni fiscali. Questi programmi possono contribuire significativamente alla sicurezza dei sistemi informatici».
Firenze e Nana Bianca, rinascimento digitale nella cybersicurezza
Guardando al futuro, Firenze è destinata a consolidare la sua posizione come uno dei centri chiave per l’innovazione nella cybersicurezza. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha reso noto l’esito del bando dedicato allo sviluppo di nuova imprenditorialità per progetti di cybersicurezza che sfruttano tecnologie emergenti. La fiorentina Nana Bianca sarà uno dei tre centri nazionali che si occuperanno de lancio di programmi di accelerazione nel settore della cybersicurezza sia per quanto riguarda la prevenzione, l’analisi dei dati e gli interventi dopo gli attacchi informatici. A marzo 2024 partirà la selezione per il programma Cyber Shield, finanziato da ACN e Nana Bianca, che farà crescere 10 startup all’anno per tre anni, ogni startup avrà un grant fino a 200 mila euro. Le startup di cybersicurezza contribuiranno a plasmare il futuro della sicurezza digitale non solo a livello locale ma anche a livello globale, portando avanti l’eredità di Firenze come luogo di eccellenza in diverse aree, incluso il mondo sempre più critico della cybersicurezza.
Andrea Vignolini