La Golar Tundra entra nel porto di Piombino
Dopo mesi di polemiche, la nave rigassificatrice Golar Tundra – comprata da Snam su indicazione dell’ex Governo Draghi per far fronte all’emergenza energetica dell’Italia dopo il taglio delle forniture di gas da parte della Russia – è arrivata nel porto di Piombino nella serata di domenica 19 marzo. Trainata da quattro rimorchiatori, la nave lunga 293 metri e larga 47 è entrata nel porto della cittadina toscana verso le 23 (mezz’ora dopo la partenza dell’ultimo traghetto per l’Elba, avvenuta alle 22.30), ed è stata fatta attraccare alla banchina est della darsena nord.
L’indicazione della destinazione off-shore slitta al 26 giugno
Lì, secondo quanto previsto nell’autorizzazione firmata dal commissario straordinario per il rigassificatore Eugenio Giani, presidente della Regione, rimarrà ormeggiata per tre anni, dopodiché dovrà essere spostata in una collocazione offshore, in mezzo al mare. Questa destinazione definitiva, che Snam si è impegnata a indicare, non è stata però ancora trovata, tanto che Giani con un’ordinanza commissariale del 17 marzo scorso ha concesso una ulteriore proroga alla società leader nel trasporto e stoccaggio del gas: il progetto di ricollocazione offshore potrà essere presentato entro il 26 giugno 2023, e non più entro il 24 marzo (come previsto in virtù della proroga di 100 giorni concessa nel dicembre 2022). Questa seconda proroga è stata richiesta da Snam il 15 marzo scorso “atteso che risultano allo studio ulteriori soluzioni progettuali – afferma la società – per una diversa collocazione off-shore del rigassificatore, la cui eventuale realizzazione deve, tuttavia, essere verificata anche con riferimento alle correlate implicazioni tecniche che richiedono necessari e complessi approfondimenti per una valutazione di fattibilità delle soluzioni medesime”.
Sulle compensazioni per Piombino regna l’incertezza
L’incertezza sulla collocazione definitiva della Golar Tundra si aggiunge all’incertezza sulle compensazioni che il presidente Giani ha promesso a Piombino e alla Val di Cornia (ma che il Governo per adesso non ha concesso), tra cui sconti sulle bollette del gas, bonifiche dell’area dell’acciaieria, impianti di energie rinnovabili: “L’Italia deve dire grazie a Piombino e alla Toscana”, ha sottolineato proprio ieri Giani, arrivato a Piombino per vedere l’arrivo della nave rigassificatrice.
L’attività di rigassificazione partirà a metà maggio
Per l’avvio dell’attività di rigassificazione servirà ancora qualche settimana. I lavori di costruzione della condotta lunga 8,8 chilometri che collegherà la nave alla rete nazionale del gas sono nella fase conclusiva: la vicinanza al gasdotto è uno dei motivi che hanno indirizzato la scelta del Governo su Piombino (insieme col pescaggio del fondale e con la lunghezza della banchina). Nel cantiere, al momento, lavorano circa 400 persone. Nella prima metà di aprile è previsto che la condotta sia agganciata alla nave, mentre nella seconda metà del mese saranno effettuati i collaudi idraulici propedeutici all’entrata in funzione.
Il passo successivo sarà il riempimento dei quattro serbatoi del rigassificatore, che possono contenere 170mila metri cubi di gas liquido, da effettuare con navi metaniere che, secondo quanto indicato dalle prescrizioni della conferenza dei servizi, dovranno arrivare in porto di notte (ne è prevista una a settimana) e dovranno essere alimentate a gas (per inquinare meno). Il 10 marzo scorso Snam ha lanciato l’asta per acquistare un carico di circa 165-170mila metri cubi di gas naturale liquefatto (lng) e l’esito è atteso il 28 marzo. L’arrivo del carico è previsto nella finestra dal 27 aprile al 16 giugno, ma si presume che già a metà maggio la Golar Tundra sia in grado di cominciare l’attività di rigassificazione, autorizzata per cinque miliardi di metri cubi di gas all’anno.
Snam ha investito in tutto 450 milioni di euro
L’investimento complessivo di Snam, tra lavori da eseguire nel porto e messa in funzione dell’impianto, arriverà a circa 450 milioni, di cui 330 milioni spesi per l’acquisto della nave.
Nel giorno dell’arrivo in porto della Golar Tundra si è svolta solo una piccola manifestazione di protesta da parte di un gruppetto di cittadini contrari per motivi ambientali e di sicurezza. Contrario resta anche il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari (Fratelli d’Italia), che dopo aver presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento dell’ordinanza che ha autorizzato l’installazione della nave nel porto, attende l’udienza di merito (la sospensiva è stata negata) rinviata dall’8 marzo scorso al 5 luglio prossimo. Per quella data, ora è chiaro, la nave sarà già entrata in funzione per far fronte all’emergenza energetica nazionale.
Silvia Pieraccini