I protagonisti della seconda edizione di Italian Lifestyle (ph. Stefano Casati)
Oltre 1,6 milioni di euro di capitale raccolto, oltre 3,5 milioni di fatturato, 27 relazioni commerciali avviate, 42 nuovi collaboratori inseriti in azienda. Sono i dati del primo anno di attività delle sei startup accelerate nella prima edizione del programma Italian Lifestyle, realizzato da Intesa Sanpaolo Innovation Center e Fondazione Cr Firenze, in collaborazione con lo startup studio Nana Bianca e Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione dell’Università di Firenze, col patrocinio di Confindustria Firenze. Un programma che è già arrivato al termine della seconda edizione, con un ‘Demo Day’ all’Innovation Center di Firenze.
Per quanto riguarda sempre il primo anno di attività – con l’accelerazione di Dresso, Rifò, Dotzero, Italia Rimborso, Calton e Blaster Foundry, scelte fra 211 candidature pervenute – in termini percentuali nel secondo semestre del 2022 si è avuto un incremento del 26% del fatturato delle startup del programma Italian Lifestyle rispetto al primo semestre, un incremento del patrimonio netto del 13%, un aumento del 70% delle relazioni commerciali attivate, un 87% di interazioni con stakeholder del territorio e un +60% di nuovi collaboratori inseriti in azienda.
Al ‘Demo Day’ la seconda tranche di startup
Per la seconda edizione di Italian Lifestyle sono state selezionate altre 6 startup: Lab-go, HealthyFood, Agrobit, PopulaRise, Cyber Evolution, Quiroom. Durante il Demo Day gli startupper hanno descritto le azioni e i progressi fatti durante le 12 settimane di accelerazione grazie alla mentorship del network di Nana Bianca, al grant di 20mila euro ricevuto e grazie al confronto con i manager delle aziende partner coinvolte nell’iniziativa: Ruffino, Gucci, Sanpellegrino, Starhotels, Colorobbia, Alpitour World, Cisco e Pitti Immagine. “E’ un grande segnale per il futuro di questa città”, ha affermato Luigi Salvadori, presidente di Fondazione Cr Firenze.
“Lavoreremo insieme ai nostri partner per mettere in piedi un terzo anno del programma, e speriamo di riuscire a fare in modo che sia ancora più efficace, e di dimensioni ancora maggiori, a beneficio dell’economia reale”, ha spiegato Alessandro Balboni, responsabile Innovation Business Development di Intesa Sanpaolo. “E’ molto importante – ha detto – poter lasciare su questo territorio un valore reale aggiunto: è il motivo per cui abbiamo chiesto alle aziende del territorio di poter collaborare, e abbiamo chiesto alle startup di potersi insediare fisicamente sul territorio”.
Secondo Balboni, peraltro, “è complicato creare collaborazioni reali fra una piccola startup e una grande azienda. Le startup devono lavorare con una velocità e un dinamismo propri di quel settore: le grandi aziende hanno tempi più lunghi. C’è una statistica che dice che mediamente una collaborazione efficace fra una startup e un’azienda non può essere inferiore ai 18 mesi. Oggi abbiamo visto risultati concreti anche in tempi più brevi, ed è un ulteriore indicatore dell’efficacia del nostro programma”.
“Oggi come nel 2000, con l’Ai sta per cambiare tutto”
Alessandro Sordi, cofondatore e amministratore delegato di Nana Bianca, ha sottolineato le opportunità offerte dall’attuale contesto. “E’ un momento in cui c’è la possibilità che tutto cambi: stanno cambiando le tecnologie di base, cambieranno gli assetti socioeconomici, basta che voi cominciate a lavorare con l’intelligenza artificiale: non a giocare con ChatGpt e basta, se ci provate a lavorare e ragionare capite che qui rischia di cambiare tutto. E io aggiungo: cambiare tutto di nuovo, perché io personalmente l’ho già visto. Nel 2000 avevo Dada, e lì cambiò tutto: le prime dieci aziende del mondo prima non esistevano, sono tutte nate in quegli anni lì, e oggi comandano il mondo. Oggi siamo in un momento come quello”.