E’ il primo progetto in Italia, secondo i suoi promotori, a fare uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale per i processi di trattamento delle acque reflue: il progetto del Consorzio Aquarno, realizzato in collaborazione con Dbs-Data Brain Services, sarà pienamente operativo entro luglio, e consentirà di ridurre consumi elettrici (fino al 25%) e impatto ambientale, con un maggiore controllo del processo biologico di depurazione e degli eventi estremi come le alluvioni.
Il sistema adottato integra le letture di oltre 60 sensori (portata, pH, salinità, ossigeno disciolto, temperatura, carico organico), unitamente ad oltre 250 parametri analitici che quotidianamente vengono analizzati presso il laboratorio, e li elabora con modelli di machine learning in grado di prevedere scenari, segnalare anomalie, supportare le decisioni degli operatori in scelte che vanno dall’uso dei compressori per l’ossigenazione alla regolazione dei reagenti chimici, fino alla gestione delle acque meteoriche.
L’impianto gestito da Aquarno tratta acque reflue urbane e industriali per oltre 2 milioni di abitanti equivalenti, provenienti da quattro comuni e da centinaia di imprese conciarie: riceve reflui con alta concentrazione di solfuri, sali e sostanze recalcitranti. Dal 2002, con il passaggio al trattamento ‘tutto biologico’, l’impianto ha ridotto drasticamente i fanghi chimici. Il progetto “è osservato con attenzione – afferma il Consorzio – da altri impianti e distretti industriali, perché rappresenta un modello replicabile di innovazione etica e sostenibile nella gestione del ciclo idrico-industriale”. (lt)