Nel primo semestre del 2022 le esportazioni della Toscana segnano +9,9% in valore (sopra i 26 miliardi di euro), contro una media italiana del +22,5%. I dati sono stati diffusi oggi, 13 settembre, dall’Istat. La Toscana è, insieme con Basilicata, Abruzzo e Molise, la regione che ha visto l’export crescere di meno nella prima metà dell’anno, seguendo una tendenza che già si era manifestata nel primo trimestre.
L’export reale è inferiore a quello nominale
Peraltro – come ha avuto modo di sottolineare l’Irpet nel suo ultimo report – va tenuto conto che i dati dell’export incorporano l’aumento dei prezzi legato al balzo dei costi energetici, logistici e delle materie prime applicato da gran parte delle aziende, con la conseguenza che il tasso di crescita reale è inferiore a quello nominale.
Corrono moda, gioielli e carta
Tra i settori più rilevanti in Toscana, nel primo semestre continuano a correre oltreconfine gli articoli in pelle (+17%), l’abbigliamento (+20%), il tessile (+33%) e i gioielli (+29,6%); mantengono un trend positivo il marmo (+5,2%) e i prodotti agricoli (+2,1%); s’impenna la carta (+61,9%). Torna in terreno positivo la farmaceutica (+2,3%) e corrono anche i prodotti chimici (+30,5%), quelli plastici (+21,2%) e di gomma (+25,2%). Buona la performance del vino, che cresce del 16,5% sopra 624 milioni di euro e supera, per la prima volta, i valori del Piemonte (che si ferma a +4,6% sfiorando 599 milioni di euro). La frenata arriva invece dai prodotti petroliferi raffinati (-57,3%), dagli autoveicoli (-21,2%) e dalla meccanica (-7,3%). Male anche i metalli di base (-12,2%).
Frena l’export verso Svizzera e Cina
A livello geografico l’export toscano verso i 27 Paesi Ue cresce del 21,1% nel semestre, mentre quello verso i Paesi extraUe si ferma al +2,9%. In calo, in particolare, le esportazioni della Toscana verso la Svizzera (-10,9%), tradizionale hub di smistamento dei prodotti moda di lusso, e verso la Cina (-19,4%).
Silvia Pieraccini