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08 luglio 2024

I saloni di Pitti cambiano date per rimanere agganciati a Milano e Parigi

Slittamento in avanti di circa una settimana nel 2025, sia nell’edizione invernale che in quella estiva. I pro e i contro.

Silvia Pieraccini
L'ultima edizione di Pitti Immagine Uomo

L'ultima edizione di Pitti Immagine Uomo

Ci sarà più tempo per le aziende di abbigliamento che devono preparare le nuove collezioni da presentare alle fiere del Pitti Uomo, Bimbo e Filati, perché i saloni – che si svolgono alla Fortezza da Basso di Firenze – nel 2025 si sposteranno in avanti di circa una settimana rispetto alle date delle ultime edizioni. Pitti Uomo si terrà dal 14 al 17 gennaio e dal 17 al 20 giugno; Pitti Bimbo si svolgerà dal 22 al 24 gennaio e dal 25 al 27 giugno; Pitti Filati è in programma dal 28 al 30 gennaio e dall’1 al 3 luglio.

L’obiettivo è mantenere compatto il sistema delle presentazioni della moda uomo

Le nuove date sono state comunicate dalla società organizzatrice Pitti Immagine, il cui amministratore delegato Raffaello Napoleone spiega: “Per noi è fondamentale seguire la dinamica dei compratori internazionali, che vengono in Europa per partecipare agli eventi moda maschile di Firenze, Milano e Parigi, da sempre programmati in calendario uno dopo l’altro. Per il prossimo gennaio Parigi aveva da tempo deciso di spostare in avanti le sfilate, e ci eravamo accordati in tal senso. Per la prossima estate, invece, non avevamo concordato nulla, ma appena abbiamo visto i calendari con le sfilate uomo parigine fissate il 24-29 giugno 2025, in accordo con la Camera nazionale della Moda Italiana (che organizza le sfilate milanesi, ndr) ci siamo posizionati subito prima, per ricreare la stessa programmazione di sempre e mantenere compatto il sistema delle presentazioni della moda uomo”. Napoleone ha solo un piccolo rammarico: “Peccato che, se Parigi lo avesse detto prima, avremmo evitato di dover fare un comunicato…..”.

La congiuntura difficile spinge i negozi a posticipare gli ordini

In ogni caso lo spostamento delle date, secondo l’amministratore delegato di Pitti Immagine, avrà effetti benefici per le aziende: “In questo contesto di congiuntura incerta – spiega – per i negozianti è meglio vedere come vanno i saldi, e quanta merce è rimasta nei loro magazzini, prima di venire in fiera per fare i nuovi ordini. Le tempestiche con cui gli ordini vengono fatti si stanno dilatando proprio a causa di questa situazione di mercato incerta”. E’ un cambio di scenario rispetto a qualche tempo fa, quando le aziende di abbigliamento lamentavano il fatto di aver già avviato la campagna-vendite all’atto dell’apertura del Pitti Uomo. La verità – dicono gli addetti ai lavori – è che nessuno sa più qual è la strada migliore da seguire.

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Silvia Pieraccini

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