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26 settembre 2024

Firenze: la Biennale dell’Antiquariato scommette sull’attrazione del turismo di qualità

Al via la mostra-mercato più importante al mondo per l’arte antica italiana. Espongono 81 gallerie, attesi 25mila visitatori.

Silvia Pieraccini
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E’ pronta ad aprire i battenti a Firenze la 33esima edizione della Biennale dell’Antiquariato (Biaf), la mostra-mercato ideata nel 1959 dai fratelli Bellini che decisero di riunire in un unico spazio (all’epoca era Palazzo Strozzi) 80 gallerie d’arte. Oggi la sede è Palazzo Corsini in riva all’Arno, che il segretario generale Biaf, Fabrizio Moretti, ha definito – presentando la manifestazione – “la cornice più bella del mondo”. Ottantuno gallerie d’arte (di cui 14 presenti per la prima volta) espongono dipinti, sculture, ceramiche, arredi, disegni e gioielli, in gran parte antichi ma anche d’epoca moderna e contemporanea; di queste, 64 gallerie arrivano dall’Italia e 17 dall’estero. Tra i mercanti d’arte antica presenti quest’anno figurano Carlo Orsi, Alessandra Di Castro, Marco Voena, Graziano Gallo, Agnew’s, Bruno Botticelli, Tornabuoni, Farsetti, ma anche gallerie che – secondo Moretti – rappresentano la nuova generazione come Benappi, Paul Smeets, Colnaghi, Andrea Lullo.

Si punta a superare 25mila visitatori

Nell’ultima edizione della Biennale i visitatori furono 25mila (che però non sono profilati: non si sa da dove vengono, cosa fanno, dove e quanto stanno a Firenze), numero che ora si punta a superare. Venerdì 27 settembre la mostra sarà visitabile solo su invito, mentre dal 28 settembre al 6 ottobre aprirà al pubblico. La manifestazione è considerata un punto di riferimento per il collezionismo internazionale e per gli appassionati d’arte, l’occasione per ammirare opere rare che possono trovare posto anche nei musei, tanto che in passato istituzioni nazionali e internazionali hanno fatto acquisti qui.

Esposte opere che valgono oltre 1 miliardo di euro

Il valore delle opere esposte, secondo quanto dichiarato da Moretti, è di circa 1 miliardo di euro. Tra le opere più preziose ci sono un disegno di Michelangelo che rappresenta Giove, considerato da molti studiosi come il primo disegno conosciuto del maestro rinascimentale (presentata da Dickinson Gallery); le ‘Quattro teste urlanti’ realizzate in bronzo dorato da Gian Lorenzo Bernini per decorare la sua carrozza personale e dichiarate di eccezionale interesse storico e artistico nel 2019 (presentate da Flavio Gianassi Fine Art); una scultura lignea di Andrea Brustolon, considerato il Michelangelo del legno, che rappresenta l’Ecce Homo (presentata da Alessandra Di Castro); e poi dipinti di Pietro Annigoni, Salvator Rosa, Francesco Zuccarelli, Giacomo Ceruti.

Il contesto internazionale è complesso

“Siamo riusciti a portare l’eccellenza sia sul fronte degli espositori che delle opere presentate – ha spiegato Moretti – speriamo che la Biennale possa dare un lume di speranza in un momento geopolitico così difficile”. Per la sindaca di Firenze, Sara Funaro, che è presidente della Biennale, “iniziative come questa possono servire a qualificare il turismo a Firenze, vogliamo che la manifestazione continui a essere un punto di riferimento internazionale”.

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Silvia Pieraccini

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