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14 febbraio 2024

Testo cresce e punta a diventare il salone dei professionisti del libro

A Firenze la terza edizione della fiera di Pitti Immagine che racconta la filiera della scrittura. Le case editrici sono 150, attesi 12mila visitatori.

Silvia Pieraccini
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Non vuol essere una classica fiera del libro, ma un salone “un po’ figo” in cui – come accade con le aziende di moda che partecipano al Pitti Uomo – gli editori presentano la selezione dei propri lavori, li raccontano, cercano di fidelizzare i lettori.

La filiera del libro si racconta

L’idea di Pitti Immagine, che organizza Testo alla Stazione Leopolda di Firenze (23-25 febbraio 2024), è “far capire che il libro è un prodotto di tanti”, come ha spiegato l’ad Raffaello Napoleone presentando col direttore generale Agostino Poletto la terza edizione della manifestazione, che quest’anno collaborerà col Gabinetto scientifico-letterario Vieusseux di Firenze.

“Testo deve crescere in qualità e deve diventare il punto di riferimento dei professionisti del libro”, ha sottolineato Poletto spiegando che il racconto del ciclo di vita dei manoscritti – realizzato attraverso sette “stazioni” dedicate alle varie fasi della vita, dal lavoro dello scrittore a quello dell’editor, dei traduttori, grafici, promotori e librai – va proprio nella direzione di costruire un salone per i professionisti del settore, e non solo per il pubblico. “Uno degli obiettivi di Testo è connettere tutto l’ecosistema del libro, comprese le biblioteche e i librai”, ha aggiunto Maddalena Fossombroni della libreria fiorentina Todo Modo, che ha ideato il salone.

Le case editrici sono 150

In questa terza edizione, che Pitti Immagine chiama il “terzo Testo” evocando il “terzo tempo” del rugby che mette insieme divertimento e attività professionale, le case editrici saranno 150, 56 delle quali partecipano per la prima volta. Previste 120 presentazioni, e poi laboratori, corsi, incontri di formazione e, fuori salone a contaminare la città, mostre, passeggiate letterarie, aperture straordinarie di biblioteche e archivi come l’esposizione, in Palazzo Corsini Suarez, delle macchine da scrivere utilizzate dai grandi della letteratura italiana, dalla Olivetti Lettera 22 di Pier Paolo Pasolini alla Underwood di Giuseppe Prezzolini.

Si punta a 12mila visitatori

L’anno scorso i visitatori furono 10mila, quest’anno (biglietto a 7 euro) si punta a 12mila. “Vogliamo offrire modi nuovi di parlare di letteratura, affermando il valore dell’esperienza collettiva che solo un luogo fisico e le persone insieme possono generare”, affermano gli organizzatori.

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Silvia Pieraccini

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