L’intelligenza artificiale prenderà il posto della forza lavoro umana? E’ l’interrogativo su cui ha ruotato la prima giornata del Festival del Lavoro, organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Protagonisti, dal vivo in Fortezza da Basso a Firenze, la ministra del Lavoro Marina Calderone – che ha guidato l’Ordine dal 2005 al 2022 – e il suo pariruolo degli Esteri Antonio Tajani. In video, il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, e (con un messaggio preregistrato) la premier Giorgia Meloni.
Un piano italiano per il reskilling dei lavoratori
“Stiamo vivendo un momento epocale – ha dichiarato -: l’intelligenza artificiale investirà prima o poi, e con accenti diversi, tutto il mondo del lavoro, e non sarà limitato a profili di eccellenza tecnologica. In futuro continueremo ad avere bisogno di operai, di insegnanti, di artigiani, di medici sarà il modo di svolgere quei lavori e sarà necessario acquisire le competenze necessarie per farlo. Per questo io sono convinta che sia fondamentale lavorare tutti insieme per promuovere un vasto programma di re-skilling e up-skilling per tutti, giovani e adulti, lungo tutto l’arco della vita e nei luoghi di lavoro e nelle società”.
Di pari passo con l’idea di un’intelligenza artificiale a misura d’uomo, quindi, cammina l’idea secondo cui “è sempre la formazione a creare occupazione”, come sostiene il presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro Rosario De Luca, secondo il quale “perfezionarsi, convertire la propria professionalità, adeguarla nel mondo che cambia diventa lo strumento per poter sopravvivere e vivere meglio i cambiamenti”. Per dare una mano in tal senso, il fondo interprofessionale Fonarcom ed Epar, l’organismo bilaterale e intersettoriale di Cifa-Confsal, al Festival del Lavoro annunciano il proprio sostegno – con un finanziamento per il 100% dei costi – alle academy aziendali.
Un italiano su 4 “approva” il consulente generato dall’Ai
Del resto, sostiene Meloni, l’Ai “non sarà una risorsa” se “condurrà semplicemente alla sostituzione dei lavoratori o all’espulsione di milioni di lavoratori dal mercato del lavoro”. E visto che le avvisaglie già ci sono, vale la pena anche interpellare gli italiani: un sondaggio realizzato per l’occasione dall’Istituto Piepoli rivela come solo il 35% degli intervistati ritenga che la tecnologia sia in grado alleggerire le attività più dispendiose per l’uomo, mentre si ferma a 28% la quota di chi opterebbe per le consulenze fornite da un professionista generato dall’Ai al posto di un consulente in carne e ossa. In base allo studio, si scopre come il 61% degli intervistati consideri necessaria una regolamentazione del lavoro gestito con questa nuova tecnologia, rispetto alla quale sarebbe utile seguire (per il 56% del campione) corsi di formazione che educhino all’utilizzo, così come chiedono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (66%).
Sul tema si interrogano i politici (“una gestione dei dati con l’utilizzo di strumenti innovativi può aiutare a far incontrare domanda ed offerta nel mondo del lavoro”, ipotizza un big meloniano come il deputato di FdI Giovanni Donzelli), così come gli accademici: “Questa intelligenza artificiale – si chiede Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università di Firenze che dà il suo patrocinio al Festival – ci toglierà il lavoro? Dal punto di vista degli studiosi, dei ricercatori mi sentirei di dire di no, probabilmente lo sposteremo, cambieremo, vedremo un’ottica diversa, ma è sicuro che con questo tipo di tecnologia bisogna saper lavorare, acquisire anche tutta una serie di informazioni, e di formazione”.
“Per la sicurezza diffondiamo cultura della prevenzione”
A tre mesi esatti dal grave incidente di via Mariti costato la vita a cinque operai, il tema della sicurezza sul lavoro è tra le parole chiave del Festival. “Occorre un impegno più determinato da parte di tutti i soggetti coinvolti nei processi produttivi e poi da chi è preposto ai vari controlli”, ha affermato il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nel suo saluto. “Facciamo diffusione della cultura della prevenzione, è da lì che passa il futuro su larga scala per contenere il fenomeno”, gli ha fatto eco De Luca.
Leonardo Testai