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07 febbraio 2024

Elezioni 2024, ecco chi sono i candidati a Livorno

Nessuno parla ancora di programmi, ma la corsa per la poltrona di primo cittadino della città labronica è già partita.

Virginia Pedani
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Mancano poco più di quattro mesi all’election day dell’8 e 9 giugno, appuntamento elettorale dove oltre alle europee e alle regionali (in alcuni casi), i cittadini saranno chiamati alle urne per rinnovare i consigli comunali e contestualmente i sindaci che amministrano le città. A Livorno, nonostante i programmi non siano ancora usciti (per quello dovremo pazientare un po’), tra una boutade sui social e commenti più o meno arguti che passano di bocca di bocca, la contesa per la “piccola Venezia del Mediterraneo” si giocherà molto probabilmente fra l’attuale sindaco espressione del centrosinistra Luca Salvetti e il suo rivale del centrodestra candidato civico Alessandro Guarducci.

Salvetti, livornese doc, classe 1966 è iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti e nel 1990 ha iniziato a lavorare per La Nazione nei settori della cronaca, dello sport e dello spettacolo. Dal 1991 è diventato telereporter dell’emittente toscana Granducato Tv, ruolo che ha ricoperto fino al 2019. Nello stesso anno si è candidato a sindaco di Livorno sostenuto, oltre che dal Partito Democratico, da Articolo Uno e dalle liste civiche “Futuro” e “Casa Livorno”: ha vinto al ballottaggio del 9 giugno 2019 contro il candidato del centrodestra Andrea Romiti con quasi il 65 per cento delle preferenze.

Per il 2024, Salvetti sarà appoggiato dalla lista Livorno Civica, la cui presidente è Francesca Ricci (ex direttrice artistica di Effetto Venezia), Psi e Verdi. Molto probabile, anche se per ora in via ufficiosa, il sostegno anche dell’area riformista.

Guarducci, la cui nomitation è stata resa ufficiale lo scorso 27 gennaio, viene dipinto soprattutto in ambienti pentastellati e di sinistra come il candidato “fotocopia”, anche se lui si ravvede bene di prendere le distanze dal suo collega: nato a Prato 63 anni fa ma livornese d’adozione, giornalista professionista prima redattore del Tirreno e poi caporedattore centrale, ha scelto di scendere in campo come indipendente della lista ‘Livorno Torna Grande’ (ispirata allo slogan di Ronald Reagan “Make America Great Again”), appoggiato da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Aiuti a famiglie e imprese, riduzione della Tari e misure a favore di artigianato e aziende i temi che saranno al centro del suo programma basato su lavoro, sviluppo e sulla “rinascita” economica della città.

Gli altri candidati pronti a scendere in campo

Notizia fresca è l’appoggio del laboratorio progressista “Prospettiva” a Carlo Mazzerbo, 67 anni ex direttore generale del carcere di Gorgona dal 1989 al 2004 e in “missione” dal 2008 al 2010. Il suo programma si intitola “Livorno bene comune” e verrà presentato ufficialmente a metà febbraio. Uno dei punti chiave sarà il recupero degli spazi pubblici inutilizzati e degradati e la piena partecipazione cittadina. Fra i progetti spunta una “Livorno fiera” nell’ex stazione di San Marco.

Nelle ultime ore, anche Giovanni Pezone, candidato sindaco per la doppia lista Rinascita Toscana-Ancora Italia ha deciso di fare la sua parte e di ufficializzare la nomination in piazza Attias, in pieno centro cittadino. Sessantottenne e pisano di nascita, Pezone è medico ed è stato consigliere provinciale di Forza Italia per dieci anni prima di transitare in Italexit di Gianluigi Paragone. I focus del suo movimento sono l’annullamento di tutto ciò che è rimasto in materia di lotta al Covid, la negazione ferrea alla costruzione del nuovo ospedale che è «fuori legge in virtù del mancato rispetto posti-letto parcheggi», l’istituzione di pattuglie miste forze dell’ordine-soldati per contrastare la criminalità cittadina e il restauro dello stadio.

Gli altri schieramenti

Nel mondo politico labronico non si può poi non citare la probabile alleanza tra Valentina Barale (capogruppo di Buongiorno Livorno in consiglio comunale) e Stella Sorgente (capogruppo del M5s ed ex vicesindaca durante il mandato di Filippo Nogarin). Il loro obiettivo è quello di unire le forze per proporsi come l’alternativa civica di sinistra. Fra i temi portati avanti spunta l’ecologia e soprattutto il lavoro. Un’ipotesi potrebbe essere anche quella che Barale, laureata in legge e dipendente nel settore dei servizi pubblici con Italgas, decida di correre da sola per la carica di sindaco appoggiata da M5s, PaP, Rifondazione Comunista e Possibile.

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Virginia Pedani

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