In Toscana si cerca ancora di liberare case, capannoni e strade dal fango e dai rifiuti prodotti dall’alluvione, oltre che di far arrivare i primi aiuti economici a famiglie e imprese, ma è tempo di una nuova allerta arancione per rischio idrogeologico sul centro-nord della regione, dalle 16 del 9 novembre fino alle 14 di venerdì 10, con codice giallo per rischio idrogeologico e temporali forti sul resto della regione sempre dalle 16. In particolare, il bollettino della Protezione civile regionale indica rischio idraulico per l’area del Bisenzio e Ombrone pistoiese, quelle colpite dall’ondata di maltempo a partire dal 2 novembre scorso.
“Stiamo concludendo gli interventi più significativi” sugli argini dei corsi d’acqua, e “sia il Genio civile della Regione sia i Consorzi di bonifica sono al lavoro per un monitoraggio della rete il più esteso possibile”, ha affermato Monia Monni, assessora alla protezione civile della Regione Toscana, spiegando che “le cose più significative e imponenti sono state ormai risolte”, e che “stiamo facendo una corsa contro il tempo per verificare tutte le segnalazioni, tutti i punti che possono essere critici, e per fare gli interventi necessari a garantire la massima sicurezza possibile”.
Alla ricerca di aree di stoccaggio rifiuti
Se si moltiplicano gli inviti alla prudenza e al restare a casa, a Prato e Montemurlo vengono chiuse le scuole, e nell’area fiorentina la Asl Toscana Centro organizza una seduta straordinaria di vaccinazione anti-tetanica il 9 novembre per gli abitanti delle aree colpite dall’alluvione, la questione dei rifiuti rimane centrale. “Occorrono aree di stoccaggio”, ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione e commissario straordinario per l’emergenza maltempo, in una conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione insieme al governatore della Puglia Michele Emiliano, in rappresentanza delle 11 Regioni che hanno inviato colonne mobili della Protezione civile in Toscana.
Le aree di stoccaggio, ha spiegato Giani, “i sindaci le stanno individuando comune per comune, perché siano quelle che per un mese, due mesi, trattengano i rifiuti in modo che progressivamente dopo il primo impatto si possa smaltire negli impianti della Toscana e fuori della Toscana ciò che, grazie a questa solidarietà dei governatori delle Regioni, noi abbiamo la possibilità poi di poter smaltire”. Alcuni sindaci questo lavoro “lo hanno già fatto – ha aggiunto il governatore – altri non lo hanno fatto, è compito mio sollecitarli”.
Il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella ha osservato che “i costi di accumulo e stoccaggio di rifiuti si aggirano tra i 20 e i 30 milioni di euro”, e che “il volume dei rifiuti che interessano le attività economiche è superiore a quello dei rifiuti domestici, è un lavoro altrettanto impegnativo. La vicinanza alle imprese è totale, è necessario che si possano dare le risorse economiche adeguate”. Per la gestione dei rifiuti post alluvione, ha aggiunto Giani, “abbiamo bisogno non solo di Alia”, il gestore dei rifiuti dell’Ato Toscana Centro, ma anche di “altre aziende che possono arrivare anche da fuori regione. Penso per la Toscana alla presenza di aziende come Hera o Iren. Tutti questi soggetti devono però essere contrattualizzati con Alia, e questo nell’ordinanza l’ho messo perché la legge ce lo indica chiaramente: non posso attivare direttamente il privato accanto alla nostra azienda di rifiuti”.
Primi ristori fino a 20mila euro per le imprese
Per i primi ristori alle famiglie e delle imprese più danneggiate dall’alluvione, gli uffici del commissario hanno chiesto alle Province di indicare i comuni più colpiti, i cui sindaci dovrebbero essere nominati soggetti attuatori dell’emergenza. “Loro decideranno singolarmente in ogni comune – ha spiegato il governatore-commissario Giani – come identificare, probabilmente con un bando, le famiglie più decisamente colpite, che quindi hanno una situazione di inagibilità della casa, di sgombero, di allontanamento anche temporaneo dalla propria abitazione, o comunque danni molto consistenti. Questo avviene per le famiglie e avviene per le imprese”. La capacità di ristoro diretto va fino a 5.000 euro per quello che riguarda le famiglie e fino a 20.000 euro per quanto riguarda le imprese.
Si arricchisce, nel frattempo, il panorama delle iniziative a sostegno delle famiglie e delle imprese più colpite dall’alluvione: l’Autorità idrica Toscana, raccogliendo sollecitazioni arrivate da più parti, sta studiando interventi di agevolazioni tariffarie, che saranno definiti nei prossimi giorni, anche in collaborazione con l’Autorità nazionale Arera e con i gestori territoriali del servizio idrico interessati. Enegan ha stanziato un fondo di sostegno destinato a tutti i suoi dipendenti che sono stati colpiti dall’ondata di maltempo, e attraverso un’ulteriore iniziativa, andrà a supportare i clienti le cui attività sono state colpite.
Tra le banche, Unicredit ha predisposto iniziative fra cui una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui ipotecari e chirografari per le imprese con sede legale/operativa nelle zone interessate dal maltempo, e per tutti i clienti privati intestatari di mutui ipotecari residenti nei territori danneggiati; un prestito a condizioni dedicate per i clienti privati residenti nei comuni che hanno subìto danni in conseguenza delle prolungate precipitazioni; il ‘Pacchetto nuovo credito alle imprese’, con linea di finanziamenti chirografari/ipotecari a condizioni dedicate, in favore di clienti imprese con sede legale/operativa nei comuni colpiti dall’evento atmosferico. Credit Agricole Italia ha attivato un plafond di 200 milioni di euro con linee di credito a condizioni agevolate per l’immediato ripristino delle attività produttive e per garantire la liquidità necessaria agli imprenditori. Banca Sella ha previsto per le aziende un finanziamento destinato alla copertura dei costi da sostenere in seguito ai danni subiti, della durata fino a 72 mesi con preammortamento fino a 12 mesi, che prevede l’azzeramento delle commissioni di erogazione e tassi agevolati.
L’opposizione in Regione chiede una commissione d’inchiesta
A livello politico, dopo l’informativa di Giani in Consiglio regionale sugli eventi causati dal maltempo, il dibattito in aula ha visto la richiesta da parte delle opposizioni di destinare agli alluvionati parte delle risorse della variazione di bilancio e di istituire, finita l’emergenza, una commissione di inchiesta sull’accaduto. Negli atti collegati all’informativa e approvati in aula si chiede fra l’altro, di agire in materia di sospensione dei mutui alle imprese danneggiate e di prevedere un unico ammortizzatore sociale emergenziale in favore dei datori di lavoro (Pd); di prevedere misure specifiche a sostegno dell’area costiera (Lega); consentire alle attività commerciali vendite promozionali e saldi “in deroga alle disposizioni regionali” (Forza Italia).
Leonardo Testai