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Finanza

01 dicembre 2025

Cdp porta il suo roadshow in Toscana (e apre al sostegno delle Pmi)

A Firenze l’evento organizzato con la Confindustria regionale: dal 2023 oltre due milioni all’economia del territorio.

Leonardo Testai
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Dal 2023 al primo semestre 2025 Cassa Depositi e Prestiti ha destinato più di 2 miliardi di euro alla Toscana, raggiungendo 3.700 imprese e finanziando direttamente 140 Comuni. E’ il bilancio illustrato a Firenze dall’amministratore delegato Dario Scannapieco durante la tappa toscana del roadshow ‘Insieme per il futuro delle imprese’, organizzato con Confindustria, per presentare alla platea di imprenditori del territorio l’accordo firmato a Roma lo scorso settembre. E portare la lieta novella per i ‘piccoli’, perché oggi Cdp può intervenire anche nelle Pmi da 25 milioni di fatturato in su, cosa che prima non era possibile”, ha sottolineato Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana.

Acquisition finance per la crescita dimensionale

Quel segmento cruciale ma spesso sottocapitalizzato, secondo Cdp, è del resto componente egemone del tessuto produttivo della Toscana: “Sicuramente questo è un tessuto, come molta parte dell’Italia, caratterizzato da molte Pmi”, ha osservato Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cdp, ribadendo però che “oggi occorrono dimensioni più grandi perché bisogna innovare e le imprese piccole non hanno poi spesso i mezzi finanziari per fare progetti di ricerca e di innovazione”.

Secondo Scannapieco, l’impegno di Cdp punta a offrire “una finanza paziente a lungo termine, complementare a quella bancaria”, così da sostenere investimenti in innovazione, transizione energetica ed espansione sui mercati esteri. “Una cosa su cui stiamo investendo molto e finanziando molto – ha aggiunto – è l’acquisition finance, ovvero fare in modo che le imprese, anche attraverso acquisizioni di altre imprese, diventino più grandi”. Il peso di Cdp è di per se un atout non da poco: “Le Pmi in particolare sono bancocentriche – ha osservato Bigazzi -, quindi avere una fonte di finanziamento di uno standing così elevato è un fattore molto importante e determinante per lo sviluppo dell’impresa”.

Garanzie per le banche, ma c’è anche l’equity

“L’intervento di Cdp è di tipo indiretto – ha sottolineato Angelo Camilli, vicepresidente nazionale di Confindustria con delega al credito -, quindi non interviene finanziando direttamente le imprese, così come fa il sistema bancario oppure i fondi alternativi, però può operare, per esempio, sul tema delle controgaranzie in maniera importante, quindi può dare garanzie al sistema bancario o ad altri fondi per poter intervenire sul sistema delle piccole e medie imprese. Questo è sul terreno dell’accesso al credito bancario che rimane, per le Pmi soprattutto, una fonte di finanziamento imprescindibile: ma può operare anche, per esempio, nella parte di equity, quindi in operazioni come basket bond, in operazioni che riguardano poi anche in generale il finanziamento delle infrastrutture”.

A portare la voce dell’imprenditoria toscana – chiedendo vicinanza ai bisogni reali delle imprese, più supporto agli investimenti produttivi, più attenzione ai progetti di filiera e di sostenibilità – oltre a Bigazzi, la presidente di Confindustria Toscana Sud Giordana Giordini, il delegato a Credito e Finanza di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini, il presidente di Lapi Group Francesco Lapi, dell’Unione Industriale Pisana. “La reindustrializzazione della Toscana deve essere una priorità – ha ribadito Bigazzi – e in questo senso la rinnovata collaborazione tra il sistema Confindustria e Cassa Depositi e Prestiti può rappresentare un contributo importante che mette a disposizione del sistema produttivo strumenti ed opportunità significative”.

Le priorità dell’accordo Cdp–Confindustria

L’accordo firmato lo scorso settembre a Roma, che definisce cinque direttrici di intervento nazionale: infrastrutture per transizione energetica ed economia circolare, investimenti in innovazione e digitalizzazione, autonomia strategica nelle filiere difesa–aerospazio, rilancio del Mezzogiorno e sostegno all’imprenditoria giovanile. La collaborazione prevede inoltre strumenti di finanza alternativa, equity e venture capital, credito agevolato, potenziamento delle garanzie pubbliche e soluzioni residenziali a costi sostenibili per lavoratori a basso reddito. In più, Cdp e Confindustria puntano a rafforzare l’internazionalizzazione delle aziende toscane attraverso Simest e Fondo italiano d’investimento.

Il roadshow, ha aggiunto Scannapieco, serve anche ad ascoltare le imprese per calibrare gli interventi su segmenti “magari un po’ meno serviti”, in un contesto in cui “negli ultimi anni c’è stata una contrazione del credito alle imprese”. Tra i temi citati emerge anche la domanda abitativa per i lavoratori qualificati: “Dobbiamo trovare insieme alle imprese, soprattutto quelle un po’ più grandi, delle soluzioni che permettano di attirare i talenti”, incluse formule di service housing.

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Leonardo Testai

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