Il letto 1696, uno dei prodotti-icona di Savio Firmino
Nuova sede produttiva e nuovi obiettivi per Savio Firmino, storica azienda fiorentina di arredamento artigianale di alta gamma dal design classico, al 100% made in Italy, fondata nel 1941 dal friulano Firmino Savio e oggi arrivata alla quarta generazione.
Dopo il ritorno all’equilibrio finanziario, l’azienda espone alle fiere
L’azienda – che possiede i marchi Savio Firmino, Savio Interiors e Chelini – sta trasferendo la produzione a San Gimignano (Siena), in una nuova falegnameria di 4.000 metri quadrati, mentre gli uffici e lo showroom rimarranno nella sede storica di Scandicci (Firenze), ridimensionata dopo la vendita dello stabilimento di 7.500 metri quadrati alla maison del lusso Dior che vi realizzerà una manifattura di borse. “In questo modo abbiamo messo in equilibrio la parte finanziaria – spiega Cosimo Savio, ceo di Savio Firmino – e, fatta questa operazione, abbiamo deciso di scommettere ancora sull’azienda. Non era scontato, ma la volontà della nostra famiglia è continuare a far vivere un marchio storico. Siamo ripartiti dalle fiere, partecipando per la prima volta a Lineapelle a Milano con un progetto che ha coinvolto aziende conciarie e di arredamento, e abbiamo esposto al salone ArtDom a Mosca. A fine settembre apriremo un negozio dedicato alle collezioni d’arredo per bambini a Firenze, vicino a piazza Santissima Annunziata”.
Il mercato russo si è fortemente ridimensionato
Mosca e la Russia sono state, insieme con l’Ucraina, il mercato di riferimento di Savio Firmino fino al 2018 (l’azienda esportava lì il 65%). Poi le sanzioni economiche applicate alla Russia, la guerra con l’Ucraina e il crollo di quei mercati si sono riflettuti sul business dell’azienda fiorentina, che oggi impiega 40 persone e ha chiuso il 2024 con circa 10 milioni di euro di fatturato, per il 70% all’export. I principali mercati sono ancora la Russia e le ex-Repubbliche sovietiche, seguite dai Paesi Arabi.
Ecco i futuri canali di sviluppo
Nel futuro – come spiega il managing director Antonello Bracalello – c’è la crescita del segmento contract, già sviluppato (Savio Firmino ha arredato, tra gli altri, le parti comuni del nuovo hotel 5 stelle W Florence del gruppo Marriott che aprirà nelle prossime settimane a Firenze e il ristorante Torre Velasca a Milano); lo sviluppo ulteriore della tecnologia blockchain, adottata da tempo e affinata con l’ingresso l’anno scorso nel consorzio Aura Blockchain (fondato nel 2021 dal gruppo francese del lusso Lvmh, Prada, Otb e Cartier); l’utilizzo della realtà aumentata per mostrare l’arredo direttamente nelle case dei clienti, avviato prima con un progetto di ricerca che ha coinvolto le Università di Firenze e di Siena e il Cnr, e poi dal 2023 con la startup Co.Lux creata con un’altra azienda di arredi, Marioni, col partner tecnologico Amt e con l’advisor di real estate Progenia. Tra i progetti legati alla blockchain c’è il passaporto digitale per la collezione bambini ‘Notte Fatata’, che punta a fornire ai consumatori informazioni sull’origine, sui materiali e sulla lavorazione artigianale di ogni articolo.
Un museo dell’intaglio fiorentino
Infine, Savio Firmino culla anche l’idea di un museo dell’intaglio fiorentino, da realizzare nella sede di Scandicci per preservare una tecnica tradizionale di lavorazione del legno che richiede capacità nel disegno, capacità manuali, pazienza, grazia e armonia. Intanto l’azienda è stata ammessa nel registro speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale, promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, che riunisce 770 aziende di cui 45 toscane: “Un riconoscimento prestigioso – afferma Savio Firmino – che premia l’impegno della famiglia Savio che fin dal 1941, grazie ai suoi maestri artigiani, ha fatto la storia dell’artigianato italiano e quella dell’arredamento di lusso nel mondo”.
Silvia Pieraccini