La difficoltà nel reperire le figure professionali giuste sembra colpire di più la piccola impresa: in Toscana l’85% delle aziende artigiane e delle Pmi che assumono hanno difficoltà a trovare personale per mancanza di candidature e, spesso, per carenza di adeguate competenze, secondo l’indagine del progetto FuturArti promosso da Cna Toscana in collaborazione con le Cna territoriali e Simurg ricerche. Un’indagine realizzata per ottenere una conoscenza approfondita dei fabbisogni di personale, ma anche le necessità dei giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dei loro insegnanti.
Solo un’azienda su 5 si rivolge ai Cpi
I profili più ricercati da artigiani e Pmi sono quelli di operaio specializzato, ma per il nuovo personale le aziende cercano anche quelle che sono definite soft skills e life skills, che risultano – a giudizio delle oltre 1.500 imprese che hanno risposto ai questionari di Cna – spesso carenti nei neoassunti. Per reclutare il personale meno del 20% delle aziende si è rivolta ai Centri per l’impiego, prediligendo invece le relazioni personali. Riguardo i rapporti con la scuola solo il 23,7% delle aziende li ha attivati, e per il 75% di queste l’esperienza è stata positiva. Il 58% degli imprenditori vorrebbe instaurare una collaborazione per migliorare la formazione degli studenti e sviluppare progetti ed iniziative comuni.
Dal lato della giovane forza lavoro potenziale, il 72% degli studenti che hanno fatto alternanza scuola-lavoro ritiene utili le esperienze in azienda. Il 41% dei giovani dichiara di non aver mai avuto esperienze di orientamento durante il percorso di studi. Circa il 25% non conosce i percorsi formativi post-diploma, il 21% non conosce gli sbocchi lavorativi offerti dal diploma e il 42% non conosce le opportunità lavorative offerte dal territorio, il 43% non ha alcuna conoscenza dei canali per trovare lavoro, il 47% non sa cosa siano i Centri per l’impiego, e l’89% non sa cosa siano le associazioni di categoria. Più del 57% degli studenti sarebbe interessato ad avviare un’attività autonoma, considerata un’opportunità per avere libertà, indipendenza e possibilità di realizzarsi, più che per le possibilità di guadagno.
“Dobbiamo far conoscere di più gli Its”
Obiettivo del progetto FuturArti è definire i fabbisogni di personale ma anche formativi delle aziende aderenti a Cna Toscana, realizzare un modello di collaborazione con gli Istituti scolastici, favorire il passaggio generazionale e creare un Osservatorio permanente sulle imprese artigiane e sulle Pmi. “Abbiamo voluto comprendere concretamente qual è la situazione – afferma Luca Tonini, presidente di Cna Toscana – e partendo da qui vogliamo elaborare azioni che possano colmare le distanze che si sono create. Dobbiamo fare in modo che l’85% delle imprese artigiane che non trovano personale riescano ad incontrare quegli studenti che vorrebbero fare più formazione in azienda. Per permettere questo incontro dobbiamo tutti impegnarci nello sviluppo e la conoscenza degli strumenti messi a disposizione della Regione Toscana, fra i quali i centri per l’impiego e gli Its”.
“Questa ricerca – ha commentato a sua volta l’assessora regionale a Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro, Alessandra Nardini – evidenzia alcune criticità su cui dobbiamo intervenite e ci conferma la necessità di rafforzare ulteriormente l’impegno per ridurre il mismatch, il disallineamento, tra domanda e offerta”. Per Nardini la ricerca di Cna conferma “quanto sia utile, direi indispensabile, mappare costantemente il fabbisogno formativo regionale, ma anche analizzarlo più nello specifico a livello locale, intercettando le specifiche necessità territoriali, per mettere in campo un’offerta formativa sempre più aderente ai bisogni e alla vocazione dei nostri territori, dei distretti produttivi, per favorire davvero occupazione”.
Leonardo Testai