Monitoraggio del sistema di qualità, meccatronici farmaceutici, tecnici di laboratorio: sono le professioni più ricercate dalle aziende del distretto delle scienze della vita in Toscana, secondo l’indagine annuale della Fondazione Its Vita che a Firenze ha promosso gli Stati generali della formazione Its nelle life sciences. “E’ il modo anche per fare il punto con le aziende – ha spiegato Stefano Chiellini, direttore della Fondazione – sulle competenze che vengono ricercate, su come devono essere costruiti questi percorsi e quali competenze ricercano proprio all’interno dell’azienda. E’ la ricetta vincente”.
In Toscana il comparto delle scienze della vita, secondo i dati illustrati agli Stati generali, conta 400 aziende, per un totale di 16.000 addetti. La Fondazione Vita registra un tasso di occupazione del 77% a un anno dal diploma, che sale all’87% considerando chi prosegue gli studi, con ben l’80% degli occupati impiegati nel settore delle life sciences: dati inferiori solo di un paio di punti rispetto alle rilevazioni di qualche anno fa. In dieci anni ha diplomato oltre 445 studenti e oggi gestisce otto corsi attivi. Dall’indagine della Fondazione emerge un’elevata disponibilità da parte delle aziende ad ospitare gli studenti in stage, che ammontano a oltre 150 posti all’anno.
C’è richiesta anche per i tecnici green
Le figure maggiormente richieste sono per il 21% relative al monitoraggio del sistema di qualità nell’ambito farmaceutico; per il 18% si tratta di figure con competenze digitali e con competenze 4.0 nell’area Pharma e Biomedicale e per il 17% sono tecnici per la progettazione, la manutenzione e il collaudo dei dispositivi medici. Il 15% delle richieste è relativo a meccatronici farmaceutici per la manutenzione di impianti; il 13% richiede figure di tecnici di laboratorio; il 9% ha necessità di avere a disposizione figure tecniche che abbiano un know-how anche sul marketing e sulle vendite. Infine, il 4% delle aziende del settore richiede figure green, a partire da tecnici di laboratorio che sappiano gestire la sostenibilità ambientale in azienda, monitorare e analizzare i reflui attraverso analisi ambientali, e una buona conoscenza della normativa.
“Si parte, innanzitutto, da quello che è il sistema di gestione qualità di un processo farmaceutico”, osserva Chiellini. “Sappiamo quanto è importante – sottolinea – che, quando si fa una produzione di un farmaco o di un vaccino, tutto il processo sia in qualità: e le aziende non ritrovano queste competenze in nessun tipo di percorso formativo, se non costruito insieme a loro, in un percorso biennale che dà proprio gli strumenti pratici per entrare in azienda”. Per le imprese di settore, secondo il direttore della Fondazione, “è importante avere una persona che non solo abbia competenze meccatroniche, ma anche farmaceutiche, quindi al passo con tutta la parte normativa regolatoria”. (lt)