A piccoli, piccolissimi passi verso il traguardo. La società pubblica dei rifiuti Alia ha acquisito oggi, 30 dicembre, la partecipazione del 20,6% detenuta dal Comune di Firenze nella società di distribuzione del metano Toscana Energia (controllata dal Gruppo Italgas) e quella del 3,9% detenuta dal Comune di Pistoia nella società idrica Publiacqua. A fronte di questi conferimenti, Alia aveva varato un aumento di capitale da 60 milioni di euro.
Manca il parere dell’Antitrust, la fusione è rinviata
Bisognerà invece aspettare ancora per l’incorporazione in Alia delle holding Consiag di Prato, Publiservizi di Empoli e Acqua Toscana (che riunisce le partecipazioni di 32 Comuni toscani e di Consiag in Publiacqua, in tutto il 53%) perché manca il parere tecnico dell’Antitrust. In attesa di questo parere, che è considerato un atto scontato, la fusione per incorporazione – considerato l’atto di nascita della multiutility (ancora senza nome) – è dunque rimandata di un paio di settimane. “Il percorso della multiutility continua, siamo vicini alla fusione vera e propria”, ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, annunciando oggi la firma per il conferimento delle azioni di Toscana Energia in Alia e definendolo un altro “passaggio molto importante”.
La protesta dei sindaci dell’Empolese è rientrata
L’attesa del parere Antitrust, che blocca temporaneamente la fusione, arriva dopo che nei giorni scorsi i sindaci dell’Empolese-Valdelsa guidati dalla prima cittadina di Empoli, Brenda Barnini (una delle promotrici della multiutility), avevano stoppato il conferimento di Publiservizi in Alia per ragioni tecniche e politiche. Dopo un giorno, e dopo le aperture del sindaco Nardella, quelle resistenze si sono dissolte, e ora i sindaci dell’Empolese hanno fatto marcia indietro.
Il percorso della multiutility è ancora lungo
Secondo lo schema previsto, nella prima fase la multiutility (controllata dai Comuni di Firenze col 37% e di Prato col 18%) consoliderà i rifiuti (controllerà il 100% della nascente newco operativa Alia OpCo) e l’acqua (avrà il 57,6% di Publiacqua), per un totale di circa 680 milioni di ricavi e 170 milioni di margine operativo lordo (ebitda). Tra le partecipazioni non consolidate figureranno invece il 39,6% di Estra (apportato da Consiag), il 19,3% della pisana Acque (apportato da Publiservizi), e il 31% di Toscana Energia (apportato dal Comune di Firenze e da Publiservizi). I passaggi successivi punteranno ad aumentare la partecipazione in Estra (fondamentale per diventare multiutility e non solo bi-utility) e, come atto finale, alla quotazione in Borsa mantenendo il 51% in mano pubblica.
Silvia Pieraccini