La presentazione dell'accordo tra l'Ordine dei Commercialisti Prato e il Centro antiviolenza La Nara per l'apertura dello sportello d'ascolto contro la violenza economica
Se una donna non ha un proprio conto corrente, non sa gestire i propri risparmi o non può contare – prima di tutto – su un lavoro che le assicuri autonomia, corre un rischio che è ancora poco conosciuto ma è molto diffuso, in tutte le età: quello di essere ‘dipendente’ dal compagno, di veder ridotta la propria libertà, di essere controllata. In sostanza, diventa vittima di violenza economica.
Una forma subdola di sopraffazione
E’ per combattere questa forma subdola di sopraffazione che a Prato l’Ordine dei Commercialisti e il Centro antiviolenza La Nara hanno dato vita a uno sportello di ascolto, che aiuterà le donne che vogliono avviare un percorso di conquista dell’indipendenza economica, dalla decisione di aprire una partita Iva alla ricerca degli strumenti per affrontare i debiti contratti magari sotto ricatto. Lo sportello sarà gestito da commercialiste volontarie (per informazioni contattare Centro Antiviolenza La Nara tel. 0574 34472).
Il 37% delle donne che si rivolgono ai Centri antiviolenza ha subìto violenza economica
“La violenza economica è uno strumento di controllo sulle donne di straordinaria potenza ed è molto più diffusa di quanto si pensi, è una modalità subdola di limitare la libertà delle donne”, ha spiegato Francesca Ranaldi, coordinatrice del Centro antiviolenza La Nara. “Si tratta di un modello di controllo che di fatto impedisce alle donne di guadagnare e di utilizzare e gestire le risorse economiche della famiglia. Ci troviamo di fronte a comportamenti deliberati che hanno come obiettivo il depotenziamento della partner”. Tra le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza il 37% (dati Istat) afferma di aver subito violenza economica.
A Prato la situazione, secondo il Centro La Nara, è “drammatica”: delle 484 donne che nel 2023 si sono rivolte al Centro solo il 48% aveva un’occupazione che assicura autonomia. In Italia il 37% delle donne non ha la disponibilità di un conto corrente, una donna su tre non ha una fonte di reddito personale e non ha alcuna autonomia economica.
Silvia Pieraccini