Il Consiglio di Stato conferma il vincolo pertinenziale imposto sulle 142 opere della Galleria degli Alberti di Prato – tra cui il Cristo crocifisso in un cimitero ebraico di Giovanni Bellini e L’incoronazione di spine del Caravaggio – che dunque dovranno restare per sempre, senza possibilità di essere divise né spostate, nel Palazzo Alberti in centro storico, un tempo proprietà della Cassa di risparmio di Prato, passato poi a Banca Popolare di Vicenza e ora nel patrimonio di Banca Intesa Sanpaolo. Le opere, dipinti e statue, sono attualmente di proprietà della Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa, intenzionata a venderle per soddisfare i creditori.
Effetti a cascata sui creditori della Popolare di Vicenza
La sentenza definitiva del giudice amministrativo, decisa il 20 dicembre 2022 dalla sesta sezione del Consiglio di Stato su ricorso della Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa, produce effetti a cascata proprio sui creditori della vecchia banca: con la conferma del vincolo le opere diventano infatti di difficilissima alienazione, se si esclude la possibilità che siano acquistate dalla stessa Banca Intesa che le ospita nel proprio palazzo (e che l’anno scorso aveva avuto il via libera dalla Soprintendenza per realizzare un nuovo allestimento museale e aprire il percorso al pubblico). Il prezzo della collezione, a questo punto, dovrà tener conto del vincolo di pertinenza.
Il vincolo era stato apposto con decreto del ministero dei Beni culturali nel 2017. Popolare di Vicenza aveva fatto ricorso al Tar Toscana, che aveva respinto l’annulllamento con sentenza 1345/2020. Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa aveva quindi fatto appello al Consiglio di Stato, la cui decisione ora è stata pubblicata.
Per le istituzioni pratesi è un giorno di festa
Esultano il Comune di Prato, la Fondazione Cassa di risparmio di Prato e l’associazione Amici dei Musei, che hanno fatto squadra per portare avanti questa azione. “Il gesto di Zonin, allora presidente della Popolare di Vicenza, che fece portare via di notte le opere della Galleria degli Alberti fu inaccettabile, e oggi questa sentenza ne è una conferma”, afferma il sindaco di Prato, Matteo Biffoni. “Adesso abbiamo la certezza che da Prato non saranno più portate via”.
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