Finso, società del gruppo Fincantieri per le infrastrutture in ambito sociale, insieme a Consorzio Integra Società cooperativa, nell’ambito della realizzazione dei lavori del nuovo ospedale di Pisa, ha indetto una procedura internazionale privata per la selezione di un soggetto idoneo all’acquisizione e valorizzazione del complesso monumentale di Santa Chiara, che ospita ancora alcuni reparti, nel centro storico di Pisa, al confine con l’area Unesco di piazza dei Miracoli.
La procedura è indetta tramite Nuovo Santa Chiara Hospital Scarl a cui è stato affidato l’incarico di promotore. L’avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse è pubblicato sul sito regeneratesantachiara dove sono illustrati i progetti di rigenerazione urbana di tutto il complesso dell’ospedale che trasferirà tutti i reparti al nuovo policlinico di Cisanello attualmente in costruzione e cesserà ogni funzione sanitaria a fine 2027.
Obiettivo la rigenerazione dell’area dell’antico ospedale
Obiettivo della valorizzazione del complesso, adibito da secoli a ospedale, “è la completa rigenerazione – spiega Finso – di questa parte di città, con la realizzazione di un quartiere intelligente, sostenibile, efficiente e innovativo, in grado di garantire un’elevata qualità di vita grazie anche all’utilizzo di soluzioni e sistemi tecnologici connessi e integrati tra loro”.
“La valorizzazione del S. Chiara – aggiunge il sindaco Michele Conti – ha un’importanza strategica per la città sia per il valore di altissimo pregio dell’area sia per il valore strategico di rifunzionalizzare una zona in cui convivono residenze, strutture turistiche e università. Siamo consapevoli della delicatezza e delle opportunità dell’intervento che dovrà affiancare alla conservazione una adeguata valorizzazione contemporanea. Accompagneremo il processo di trasformazione con un ruolo attivo: ci aspettiamo un giusto equilibrio fra strutture ricettive di pregio, residenziale di qualità, residenze per studenti immersi in uno spazio dove il verde viene preservato e moltiplicato, in continuità con la vocazione universitaria e pubblica dell’area e in alcuni edifici da recuperare potrebbero trovare casa enti pubblici o sedi di rappresentanza di enti nazionali e internazionali”. (redgs)