Dalla diagnostica predittiva alla creazione automatizzata di immagini e video, dalla data analysis evoluta al controllo qualità: le tante applicazioni delle tecnologie dell’intelligenza artificiale nel contesto di un’azienda sono state al centro della terza tappa del ciclo di incontri ‘Intelligenza artificiale e Pmi: esperienze da un futuro presente’, evento organizzato a Firenze da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, con Confindustria Toscana e Digital Innovation Hub Toscana.
“La Toscana è ricca di eccellenze industriali, che investendo nell’intelligenza artificiale possono diventare ancora più competitive e produttive”, ha affermato Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform. “Nelle nostre aziende e territori c’è molto interesse per il digitale e le nuove tecnologie”, ha osservato Paolo Errico, vicepresidente Piccola Industria Confindustria per Innovazione e transizione digitale, sottolineando che “la conoscenza di questi strumenti, soprattutto nelle piccole imprese, va strutturata e valorizzata per poterne sfruttare appieno le potenzialità”.
“Le macchine pensano, interpretano e agiscono”
I saluti di Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana, e di Fabrizio Bernini, presidente Dih Toscana, hanno introdotto il keynote speech di Roberto Saracco (Anitec-Assinform), e una tavola rotonda con le testimonianze delle imprese. “Con l’intelligenza artificiale le macchine pensano, interpretano e agiscono”, ha osservato Gianluca Berrettini, digital innovation manager di Fosber, azienda lucchese leader nella produzione di macchinari per il cartone ondulato. Fosber usa l’Ai nel controllo del processo, per la diagnostica predittiva, fino ad arrivare alla rilevazione e alla classificazione dei difetti.
Lo strumento più avanzato di Fosber si chiama Aida (Artificial Intelligence Data Analysis). “E’ uno strumento basato sull’intelligenza artificiale – ha spiegato Berrettini -, è in grado di creare delle correlazioni tra i dati storici e giungere a decisioni più agili e facili. Le macchine sono diventate generatrici di dati: ogni cliente con la sua linea contribuisce a creare modelli di apprendimento, di funzionamento, che servono poi per dare al cliente un servizio sempre migliore, e serve a noi per creare macchine sempre più performanti”.
Tool semplici e alla portata di tutti
“Dal 2015 abbiamo applicato le varie tecnologie dell’Ai nella ricerca e sviluppo”, ha raccontato Andrea Arienti, fondatore di 3DNextech, azienda specializzata nello sviluppo di tecnologie e prodotti per la manifattura additiva e la stampa 3D. Per il controllo di qualità, per esempio, “abbiamo sviluppato un algoritmo di visione che permetteva, osservando con una telecamera, di valutare gli effetti di un processo produttivo”, ha spiegato, aggiungendo però che nell’ultimo anno i nuovi tool hanno cambiato l’impatto dell’intelligenza artificiale in azienda.
“Mentre prima l’Ai era appannaggio di pochi tecnici formati in grado di gestire gli algoritmi – ha detto -, oggi con dei tool molto semplici è a disposizione di tutti. Nella nostra azienda ormai ha permeato ogni funzione, dalla vendita al marketing, dal supporto clienti alla capacità di generare immagini da testo. E’ utilizzata per produrre video commerciali o per la formazione interna in azienda; per estrarre informazioni preziose dai dati raccolti dall’azienda, identificando tendenze, modelli e anomalie che possono guidare le decisioni strategiche e operative, migliorando l’efficienza e la competitività dell’azienda stessa”.
Tuttavia, anche se l’intelligenza artificiale è sempre più facile da usare in azienda, “le competenze sono la chiave”, spiega Pasquale Fedele, fondatore di Blu Pantheon: “Noi siamo a Siena, abbiamo un forte collegamento con l’università da cui continuiamo ad attingere, e cerchiamo di mantenere le radici: però se mi serve una competenza verticale su qualcosa di molto particolare e non ho il tempo di formarla, andiamo a cercarla altrove”. E attenzione alla voglia di bruciare le tappe: “Non cedete alla moda per fare investimenti azzardati, perché nel settore dell’Ai c’è anche tanto fumo, quindi meglio una sana prudenza”, avverte Alessandro Bellini, amministratore delegato di Mathema.