Fonderia
L’industria metalmeccanica fiorentina è un settore chiave per l’economia della città. Il 2023 è stato un anno a due velocità, con un primo semestre positivo e un secondo semestre in rallentamento. «I primi sei mesi dell’anno hanno visto una crescita della produzione, trainata da una forte domanda interna e da un export in ripresa – spiega Bruno Pecchioli, presidente della sezione metalmeccanica di Confindustria Firenze – la crescita della produzione si è arrestata nel secondo semestre, complice l’esaurimento degli incentivi fiscali per l’industria 4.0, le sfide per il futuro sono numerose, ma le opportunità per la crescita non mancano. L’innovazione tecnologica, l’internazionalizzazione e la formazione saranno fattori decisivi per il successo del settore nel futuro».
L’aumento delle materie prime impatta i margini di profitto
L’aumento del costo delle materie prime, come l’acciaio e l’alluminio, sta creando una pressione significativa sui margini di profitto delle aziende metalmeccaniche dell’area fiorentina. «Nel biennio 2022-2023 Il prezzo dell’acciaio e dell’alluminio è aumentato considerevolmente – spiega Pecchioli – anche i costi dell’energia, in particolare del gas naturale, sono aumentati in modo significativo. Questo ha un impatto diretto sui costi di produzione delle aziende metalmeccaniche, che utilizzano l’energia per alimentare i loro macchinari e forni. L’adozione di strategie di risposta adeguate, il sostegno da parte del governo e la collaborazione tra le aziende del settore possono contribuire a superare questo momento di difficoltà e a preservare la competitività del comparto».
La formazione fattore chiave
La formazione dei lavoratori nel settore metalmeccanico è un investimento fondamentale per il successo a lungo termine delle aziende. Fornire ai dipendenti le competenze e le conoscenze necessarie non solo migliora la produttività e la sicurezza sul lavoro, ma promuove anche lo sviluppo professionale e la fidelizzazione dei dipendenti. In un ambiente industriale in continua evoluzione, la formazione continua è essenziale per mantenere un vantaggio competitivo e affrontare con successo le sfide del futuro. «La nostra sezione ha partecipato alla fondazione del primo Istituto Tecnologico Superiore in Toscana – conclude Pecchioli – nel 2024 gli iscritti sono 200, nel 2025 saranno 300. Si tratta di una cifra dieci volte superiore alla media nazionale».