Il nuovo polo per il recupero dei Raee che Alia realizzerà entro giugno del 2026 non sorgerà all’ombra delle ciminiere dell’inceneritore – spento dal 1986 – di San Donnino a Firenze. Ma soltanto perché è iniziata la demolizione delle ciminiere del vecchio impianto, con una cerimonia alla presenza delle autorità. L’impianto per i rifiuti elettrici ed elettronici, per il quale Alia Multiutility investe 40 milioni di euro (di cui 3,5 provenienti dal Pnrr), è una delle strutture previste dal piano industriale 2022-31 della società, che prevede di investire 1,1 miliardi per raggiungere l’autosufficienza nel trattamento.
Va avanti il piano per l’impiantistica
“Entro il 2028 – ha spiegato Alberto Irace, amministratore delegato di Alia – si concluderà l’attuazione di quanto previsto dal piano industriale di Alia Multiutility che vede il revamping degli impianti di trattamento meccanico biologico di Case Passerini a Firenze e di via Paronese a Prato, la realizzazione dei biodigestori a Montespertoli e a Peccioli, di un impianto di recupero di carta e cartone a Pistoia, di uno di recupero degli scarti tessili a Prato, il potenziamento di Revet a Pontedera per quanto riguarda il riciclo delle plastiche e degli impianti Wtc, che trasformano i rifiuti industriali, domestici e commerciali in combustibili alternativi e in materie prime chimiche”.
L’intervento di riqualificazione dell’impianto Alia di San Donnino, che si sviluppa su una superficie di oltre 20.000 metri quadrati, prevede la demolizione di parte dell’ex inceneritore (comprese le due ciminiere) e di alcuni locali limitrofi, ma anche la costruzione di due nuovi edifici di superficie complessiva di 10.000 metri quadri, che ospiteranno l’attività di recupero dei Raee, con una potenzialità di trattamento fino a 65.000 tonnellate all’anno, oltre alla realizzazione di una linea specializzata nel trattamento dei pannelli fotovoltaici a fine vita, al recupero funzionale dell’edificio dell’ex inceneritore e alla riqualificazione dell’area a zona verde.
Nuove tecnologie per estrarre i metalli preziosi
L’orizzonte è quello dell’implementazione di linee di trattamento specialistiche per il recupero dai rifiuti Raee metalli preziosi come oro, argento, palladio, nonché batterie al litio da cui estrarre il litio stesso ma anche cobalto e nichel: “Andremo a trattare e a recuperare frigoriferi, climatizzatori, telefoni, computer per una capacità che va da 26.000 tonnellate, che è il fabbisogno della Toscana, fino a 60-65.000 tonnellate”, ha affermato Francesco Tiezzi, direttore dell’area impianti di Alia, spiegando che “abbiamo inserito tutta una serie di ausili per riuscire a separare in maniera efficiente i materiali e questo ci ha portato a un recupero del 97% di tutto ciò che entra”.
Tiezzi ha rivelato che “stiamo affinando le tecniche di recupero di metalli preziosi dalle schede elettroniche attraverso tecnologie di idrometallurgia, e stiamo lavorando per realizzare linee di trattamento delle batterie al litio, settore in grande espansione che ha necessità di risposte”. “La prospettiva – ha concluso – è di andare ulteriormente ad affinare il recupero, e fare in modo che una serie di ricadute positive sul territorio, che sono quelle di avere dei metalli preziosi, delle terre rare, possano essere gestite direttamente in questo sito che vogliamo diventi un polo d’eccellenza a livello nazionale”.
L’integrazione con Estra per metà 2024
Arricchire la dotazione impiantistica è un passo necessario per supportare le ambizioni della Multiutility, il cui progetto va avanti sia pur con qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia originaria. “Stanno arrivando nuove aziende, nuovi territori toscani, li annunceremo quando le cose saranno mature”, ha affermato il presidente di Alia Lorenzo Perra, spiegando che “prevediamo di completare l’integrazione sinergica tra Alia ed Estra entro questo primo semestre del 2024, poi ci sarà il nuovo affidamento al gestore del servizio idrico, che vedrà al centro la Multiutility nel 2025”.
Sullo sfondo rimane il dibattito sulle forme di finanziamento della Multiutility, che vede divisioni tra soci (e non solo) per quanto riguarda l’ipotesi di quotazione in Borsa che il management considera da sempre la via maestra. “Dovremmo chiedere ai soci – ha sottolineato Perra – ma la domanda sarà correttamente da porre quando si saranno insediati tutti, visto che siamo a una vasta tornata elettorale. Gran parte dei sindaci cambieranno, quindi credo che questa sarà una riflessione che rimetteremo sul tavolo a partire dall’autunno del 2024”.
Leonardo Testai