Nel secondo trimestre del 2025 la Toscana conferma la tendenza di crescita del credito al consumo, con un ritmo leggermente superiore alla media nazionale. I finanziamenti complessivi concessi alle famiglie e ai consumatori sono infatti saliti dell’1,8% rispetto ai tre mesi precedenti, passando da 11,948 a 12,161 miliardi di euro. In Italia, l’aumento si è fermato all’1,7%, con un totale che è cresciuto da 171,115 miliardi di euro a fine marzo a 173,958 miliardi a fine giugno.
Siena guida la crescita regionale
Tra le province toscane, gli incrementi più significativi si registrano a Siena (+2,1%), Arezzo, Massa Carrara e Pistoia (+2%), seguite da Lucca e Prato (+1,9%). Firenze si attesta su un +1,8%, mentre Livorno e Pisa crescono dell’1,5%. La variazione più contenuta si registra a Grosseto (+1,2%). Il dato sembra evidenziare comunque un rallentamento rispetto al trend dell’intero anno 2024, nel quale la Toscana aveva registrato un aumento del +7,1% anno su anno del credito al consumo, anche in questo caso con un andamento più vivace rispetto alla media nazionale (+5,3%).
Un quadro che, dietro la dinamica positiva dei volumi, solleva preoccupazioni sul fronte della sostenibilità del debito. “Siamo fortemente preoccupati – dice il segretario generale First-Cisl Toscana, Marco Lenzini – per le criticità che la nostra organizzazione sindacale denuncia ormai da mesi: il rischio di sovraindebitamento delle famiglie e il ricorso sempre più frequente al credito al consumo da parte dei cittadini in età avanzata”.
Il Taeg italiano resta il più alto in Europa
Secondo Lenzini, un altro nodo riguarda il Taeg, il tasso annuo effettivo globale, “in parole semplici, quanto paga realmente il cliente. Secondo gli studi nazionali elaborati dalla Fondazione Fiba, l’Italia presenta il Taeg più elevato a livello europeo. Ad agosto 2025 è arrivato al 10,29%, in ulteriore crescita rispetto ai mesi precedenti: gli italiani pagano circa 2 punti percentuali in più rispetto alla media europea, ma il divario è addirittura di 4 punti percentuali in più rispetto a paesi come la Francia”.
Un differenziale che, secondo il sindacato, rischia di pesare sulle famiglie già messe a dura prova dall’aumento dei tassi e dal calo del potere d’acquisto. “Questi numeri – sostiene Lenzini – devono far riflettere: non possiamo permettere che l’accesso al credito diventi una trappola economica per le famiglie, specialmente in un contesto di tassi elevati e di fronte a un potere d’acquisto in calo. Alcune forme di finanziamento, come il ‘compra ora e paga dopo’, stanno generando un effetto boomerang perché portano a un rischio ingolfamento da tale tipologia di credito”.
Crescita costante dal 2016 e rischio “effetto boomerang”
Il segretario di First-Cisl Toscana sottolinea inoltre che “il credito al consumo è l’unico aggregato in crescita, galoppante, dal 2016, spesso per finanziare esigenze correnti o per mantenere uno stile di vita non più sostenibile dalla condizione economica reale. È troppo facile concedere tali finanziamenti, spesso con grosse commissioni che vanno dirette nei conti economici degli istituti di credito”. Da qui, la necessità di un approccio più equilibrato e responsabile: “Servono piani di educazione finanziaria mirati non solo al contesto cliente/strumento finanziario da acquistare – sostiene Lenzini – ma anche cliente/indebitamento. Le banche tornino a fare le banche, incentivando la professionalità interna dei dipendenti, invece di esternalizzare processi di istruttoria creditizia. Solo così potranno svolgere realmente la loro funzione sociale”. (lt)