I grandi passi avanti di Banca Mps nel suo percorso di risanamento – testimoniati dai due miliardi di utile 2023 e dal ritorno al dividendo quest’anno – portano l’istituto senese a rafforzare il proprio organico con assunzioni di forze fresche. Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil e Unisin hanno definito un accordo con Mps per l’immissione di una prima tornata di 300 assunzioni, da destinare interamente alla rete commerciale del Monte entro l’anno, e in buona parte entro la partenza del prossimo periodo ferie.
Oltre alle assunzioni c’è un tavolo sugli organici Mps
“Un atto concreto che rafforza il percorso di miglioramento delle condizioni di Iavoro in Banca Mps, e consolida l’obiettivo comune relativo alla costruzione di prospettive aziendali di maggiore serenità”, affermano i sindacati firmatari dell’intesa per le assunzioni, secondo cui essa dà seguito a quanto deciso negli accordi del 4 agosto e del 23 dicembre 2022, in occasione dell’attivazione del piano di 4.125 uscite volontarie. Non solo: le organizzazioni dei lavoratori hanno ottenuto l’attivazione di un tavolo permanente di confronto sulla gestione degli organici, per una definizione congiunta e complessiva degli impatti derivanti sia dalle procedure selettive che dalle azioni gestionali e riorganizzative.
“L’accordo di oggi rappresenta una svolta per il Monte dei Paschi di Siena, per le colleghe e per i colleghi”, commenta il coordinatore Fabi in Mps, Guido Fasano, secondo cui “le assunzioni sono il primo passo in un nuovo cammino. Con oggi, viene messo un punto fermo rispetto al passato e si dà una prospettiva nuova, dopo oltre 10 anni di sacrifici che sono stati indispensabili per mantenere in vita la banca più antica del mondo. I risultati di bilancio appena presentati sono la conferma dell’importante risanamento compiuto in questi anni che ha consentito, oggi, a Mps di rilanciarsi concretamente e di guardare al futuro con maggiore serenità e fiducia”.
Secondo la segretaria nazionale della Fisac Cgil, Chiara Canton, “i positivi dati di bilancio di Rocca Salimbeni, che con un utile di oltre 2 miliardi di euro torna a pagare un dividendo dopo tredici anni e in anticipo di due rispetto ai piani, ci dicono inoltre che è ora possibile riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori i giusti meriti attraverso la contrattazione di secondo livello”. (lt)